Indagine sull’associazione tra trapianto renale e sviluppo di carcinoma renale.
Il trapianto renale rappresenta spesso la soluzione a diversi problemi a carico di quest’organo come glomerulonefriti croniche, malattia del rene policistico e l’ipertensione. Tale pratica però non è esente da rischi e una delle complicanze più temute, sebbene rara, è la trasmissione di malignità. È, infatti, importante considerare che dove vengono effettuati molti trapianti renali, circa 17000 ogni anno negli Stati Uniti, lo sviluppo di tumore renale rappresenta la seconda causa di morte in questo gruppo di soggetti. Ad ogni modo non ci sono abbastanza informazioni sulla demografia, caratteristiche, approcci terapeutici e decorso di questa importante complicanza.
Lo scopo dello studio è stato quello di determinare le caratteristiche e l’insorgenza di tumori renali in pazienti riceventi un trapianto del rene. Sono stati così raccolti i dati per individuare i casi di carcinoma renale in soggetti sottoposti precedentemente ad un trapianto renale. Nella popolazione analizzata 48 pazienti (con un età media di 47 anni; 27% donne) hanno soddisfatto i criteri di eleggibilità.
L’analisi ha evidenziato che:
I soggetti che si sottopongono ad un trapianto renale mostrano un rischio di sviluppo di cancro renale a un anno dall’intervento, probabilmente dovuto all’immunosoppressione. Ciò riguarda soprattutto i pazienti giovani ma è necessario ancora approfondire l’argomento con ulteriori studi che mirano ad identificare i fattori di rischio, come per esempio l’età del donatore, per informare al meglio il paziente e guidare il processo decisionale medico-paziente.
Fonte:
Prajwal Dhakal et al. Renal cancer in recipients of kidney transplant. Rare Tumors 2017; volume 9:6550
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