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I probiotici: un diverso approccio terapeutico nella sindrome dell'intestino irritabile

Gastroenterologia Redazione DottNet | 10/02/2009 10:49

Dr. Vito Trinchieri
Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali
Università “Sapienza” Roma
La sindrome dell’intestino irritabile o IBS ( Irritable Bowel Sindrome ) è un disordine funzionale dell’apparato gastroenterico, caratterizzato da una serie di sintomi cronici o recidivanti non spiegabili con alterazioni strutturali o biochimiche della parete intestinale.
È la patologia di più frequente riscontro in gastroenterologia, il cui esordio avviene in genere in età giovanile. Predilige i paesi industrializzati dove si riscontra nel circa 15-20% della popolazione ed è più frequente nel sesso femminile rispetto a quello maschile con un rapporto 2:1.
Ognuno nella vita ha il 30-50% di possibilità di sviluppare la sindrome dell’intestino irritabile almeno per un certo periodo di tempo, nell’arco della propria esistenza. Si stima che solo il 20-30% dei pazienti affetti da questa sindrome si rivolge al medico.
Il dolore addominale rappresenta il sintomo cardine e può essere localizzato o diffuso a tutti i quadranti addominali, è scatenato in genere dal pasto ed è in vario modo collegato alla defecazione ed ai cambiamenti dell’alvo.
 

Per porre una corretta diagnosi di sindrome dell’intestino irritabile, secondo i criteri di Roma II, il dolore o il discomfort addominale devono essere presenti da almeno 3 mesi negli ultimi 12 mesi e devono avere almeno 2 delle seguenti caratteristiche:
a) essere alleviato dalla defecazione
b) insorgere insieme ad un cambiamento della frequenza delle evacuazioni
c) insorgere insieme ad un cambiamento della consistenza delle feci.
La diagnosi viene ulteriormente rafforzata dalla presenza di uno o più dei seguenti sintomi:
. distensione addominale
. meteorismo
. flatulenza
. meno di 3 evacuazioni alla settimana /più di 3 evacuazioni al giorno
. feci dure o caprine/feci poltacee o liquide
. sforzo durante la defecazione
. sensazione di incompleto svuotamento intestinale dopo la defecazione
. presenza di muco
. tenesmo

I pazienti affetti da questa sindrome possono presentare frequentemente altri disturbi associati quali: pirosi gastrica, dispepsia, emicrania, astenia, disturbi del sonno, disturbi della minzione.
Dal punto di vista eziopatogenetico non sono stati ancora chiariti con esattezza i meccanismi che sono alla base di questa patologia. E’ stato ipotizzato che a determinare la sintomatologia tipica della sindrome dell’intestino irritabile possano concorrere più fattori quali: alterazione della motilità intestinale, ipersensibilità viscerale, stati post-infettivi, flora batterica intestinale, dieta, disturbi della personalità e del comportamento.
In assenza di una eziopatogenesi certa, la terapia è essenzialmente sintomatica ed è rivolta soprattutto verso il dolore, il meteorismo e la regolarizzazione dell’alvo, che costituiscono senza dubbio i sintomi di maggior fastidio per il paziente.
Per quanto concerne il trattamento del dolore, i farmaci che vengono comunemente usati sono gli antispastici (cimetropo bromuro, ottilonio bromuro, mebeverina), ai quali, qualora persista la sintomatologia dolorosa, vengono associati farmaci antidepressivi a basso dosaggio.
Il trattamento del meteorismo si basa sull’impiego di sostanza deputate al riassorbimento dei gas (carbone vegetale, simeticone) spesso con scarso successo.
L’alvo di questi pazienti è estremamente variabile, infatti i pazienti affetti da IBS possono presentare stitichezza o diarrea.
Per combattere la stitichezza viene in genere consigliata una dieta ricca di fibre, che migliora le evacuazioni, ma molto spesso peggiora la sintomatologia dolorosa e la distensione addominale.
In merito al trattamento della diarrea si ricorre a farmaci che riducono la motilità intestinale (es. loperamide) o all’uso di antibiotici scarsamente assorbibili (es.rifaximina), nonché ad una restrizione nella dieta di fibre e di cibi fermentanti.
Da quanto detto si evince chiaramente che al momento non esiste alcuna terapia in grado di essere sicuramente efficace nel trattamento della sindrome dell’intestino irritabile.
In particolar modo il dolore addominale ed il bloating sono di difficile trattamento e costituiscono molto spesso un problema di notevole impatto sociale per il paziente.
Un nuovo approccio terapeutico nel trattamento della sindrome dell’intestino irritabile potrebbe essere rappresentato dall’uso dei probiotici, soprattutto alla luce delle più recenti teorie eziopatogenetiche che attribuiscono un ruolo di sempre maggiore importanza agli stati post-infettivi, all’esaltata sensibilità viscerale ed al dismicrobismo inteso come overgrowth batterico intestinale, rispetto all’ipotesi di un interessamento del sistema neuro-vegetativo.


I probiotici sono preparazioni che contengono microrganismi vivi, in grado di arrecare un effetto benefico per l’organismo ospite in quanto colonizzano e proteggono il tratto gastrointestinale, modulano i processi infiammatori intestinali, stimolano il sistema immunitario, normalizzano la permeabilità colonica.
I probiotici sembrano essere efficaci nella prevenzione o nel trattamento di diversi disturbi gastrointestinali quali: le diarree infettive, la diarrea post terapia antibiotica, la diarrea del viaggiatore, etc. Numerosi studi hanno dimostrato la loro efficacia anche nel trattamento delle malattie croniche infiammatorie.
Recenti studi sono stati condotti sull’utilizzo del VSL#3 nell’IBS.
Il VSL#3 è una miscela di batteri lattici e bifidobatteri vivi e liofilizzati, composta da otto diversi ceppi: Bifidobacterium longum, Bifidobacterium breve, Bifidobacterium infantis, Lactobacillus acidophilus, Lactobacillus plantarum, Lactobacillus paracasei, Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus, Streptococcus thermophilus.
Ciascuna bustina di VSL#3 contiene 450 miliardi di cellule batteriche vitali che sono in grado di ristabilire la flora batterica lattica e bifida dell’intestino in modo rapido ed efficace.
Kim et al., in uno studio in doppio cieco versus placebo, hanno messo in evidenza come il VSL#3 al dosaggio di una bustina/die, per un periodo di otto settimane, si sia dimostrato più efficace rispetto al placebo nel ridurre la flatulenza ed il bloating in soggetti con sindrome dell’intestino irritabile.
I pazienti che erano stati trattati con il VSL#3 mostravano un significativo cambiamento della flora batterica come dimostrato dai campioni di feci e dalle biopsie intestinali.
Lo studio ha anche dimostrato come il VSL#3 sia in grado di ridurre la motilità intestinale. Questo conferma quanto già evidenziato in uno studio in aperto da Bazzocchi et al., che avevano osservato come i pazienti che ricevevano VSL#3 mostravano una riduzione della risposta motoria del colon mediante valutazioni manometriche. Questo comporta una riduzione di movimenti abnormi delle feci con conseguente possibile riduzione della flatulenza.
I probiotici metabolizzano i nutrienti endoluminali a livello del colon, con produzione di acidi grassi a catena corta e minor formazione di gas, questo conseguentemente si traduce con una riduzione della flatulenza e del bloating nei pazienti con IBS. Che la microflora possa influenzare le manifestazioni cliniche è stato ulteriormente avvalorato da uno studio condotto da Malinen et al., che ha dimostrato una minor quantità di lattobacilli spp nei campioni di feci di pazienti affetti da IBS variante diarroica rispetto a soggetti sani.
Il VSL#3 sembra, quindi, poter svolgere un ruolo di primaria importanza nel trattamento della sindrome dell’intestino irritabile sia per la sua efficacia clinica sia per la totale mancanza, essendo un prodotto “naturale”, di effetti indesiderati. Questo costituisce un ulteriore vantaggio nella terapia di una patologia che richiede in genere trattamenti prolungati e ripetuti nel tempo.

Bibliografia:

Kim HJ, Camilleri M, Mc Kinzie S, Lempke MB, et al.. A Randomized, Controlled Trial of a Probiotic, VSL#3, on Gut Transit and Symptoms in Diarrhea-predominant Irritable Bowel Syndrome. Alim Pharmacol Ther 17:895-904 (2003)

Kim HJ, Vazquez Roque MI, Camilleri M, et al. A randomized controlled trial of a probiotic combination VSL#3 and placebo in irritable bowel syndrome with bloating. Neurogastroenterol Motil 2005:17,1-10.

Malinen E, Rinttila T, Kajander et al. Analysis of the fecal microbiota of irritable bowel syndrome patients and healthy controls with real-time PCR. Am J Gastroenterol 2005, 100:373-82.

Bazzocchi G, Gionchetti P, Almerigi PF, et al. Intestinal microflora and oral bacteriotherapy in irritable bowel syndrome. Digest Liver Dis 2002: 34, S48-53.

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