Uno studio analizza per la prima volta l’attività anti-endometriosica del fiore di Pueraria.
L’endometriosi è un disordine ginecologico che affligge circa una donna su sette ed è presente nel 30%-50% delle donne con problemi di fertilità. I sintomi più comuni sono la dismenorrea, dolore pelvico cronico e, in alcuni casi, l’infertilità. La patologia è caratterizzata dall’impianto ectopico e crescita di tessuto endometriale e da una infiammazione locale che interessa la cavità peritoneale. Per generare lesioni in questa cavità, il tessuto endometriale ha bisogno di mettere in atto alcuni processi come la proliferazione, adesione e migrazione, incrementando i livelli delle metallopreteasi della matrice extracellulare MMP-2 e MMP-9 .
In ogni caso, il trattamento riguarda la sintomatologia ma purtroppo non cura l’endometriosi; per tale motivo resta alto il tasso di ricorrenze e la possibilità di sviluppare eventi avversi come l’atrofia genitale. È necessario individuare al più presto nuovi e più efficaci agenti terapeutici per migliorare la gestione e la qualità della vita delle pazienti che soffrono di endometriosi.
La Pueraria montana, anche conosciuta come “Kudzu” o “maranta giapponese” è una pianta selvatica rampicante longeva molto comune in Asia in grado di produrre un tubero commestibile, foglie e fiori; questi ultimi vengono utilizzati come vegetali nei paesi asiatici ma anche per produrre del tè e, non in ultimo, come supplemento nutrizionale per trattare l’obesità. I fiori porpora del Kudzu sono tra gli ingredienti delle gelatine dolci negli Stati uniti. La pianta ha un grande valore per la medicina tradizionale coreana che ne sfrutta le proprietà per combattere i sintomi associati all’intossicazione da alcol, al danno epatico e alla menopausa. Studi farmacologici più recenti hanno rilevato un ampio spettro di azioni di questo fiore: epatoprotettive, antiossidanti, ipoglicemiche, ipolipidemiche, antimutageniche, di regolazione ormonale e anti-infiammatorie. Alcuni ricercatori hanno così pensato di analizzare gli effetti dell’estratto del fiore (PFE) sull’endometriosi.
Dallo studio è emerso che PFE blocca l’adesione delle cellule endometriali umane alle cellule mesoteliali in esperimenti in vitro. Inoltre i saggi di migrazione hanno mostrato che l’estratto è in grado di inibire la migrazione delle cellule endometriali . In particolare, in presenza di PFE, è stata riscontrata una diminuzione dei livelli di proteina ed mRNA delle metalloproteinasi della matrice extracellulare MMP-2 e MMP-9 nelle cellule endometriali. Utilizzando un modello murino il gruppo di Ji-Hyun Kim e Jeong-Hwa Woo ha dimostrato che PFE impedisce la formazione della lesione endometriale. Questi dati suggeriscono che il fiore di Pueraria è un potenziale agente contro l’endometriosi che agisce attraverso l’inibizione dell’adesione e migrazione delle cellule endometriali. Probabilmente l’attività anti-endometriosica di PFE è associata alla downregolazione di MMP-2 e MMP-9.
Lo studio suggerisce che PFE potrebbe essere utilizzato come adiuvante nel trattamento e nella prevenzione dell’endometriosi.
Fonte:
Ji-Hyun Kim, Jeong-Hwa Woo et al. Anti-Endometriotic Effects of Pueraria Flower Extract in Human Endometriotic Cells and Mice. Nutrients 2017, 9, 212.
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