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GreenLight XPS Laser System e TURP: dati a confronto

Urologia Redazione DottNet | 03/04/2018 15:04

Peter Gilling

«Il laser GreenLight è risultato non inferiore alla TURP e associato a minore incidenza di complicanze», evidenzia il prof. Gilling.

I laser sono utilizzati nella chirurgia endoscopica dell’iperplasia prostatica benigna (benign prostatic hyperplasia, BPH) da oltre 20 anni, come ha ribadito il Prof. Peter Gilling della Urology BOP Ltd di Tauranga in Nuova Zelanda. Le proprietà uniche di ciascun laser e la lunghezza d'onda corrispondente permettono un taglio preciso e la vaporizzazione dei tessuti con un’eccellente emostasi. Le tecniche per rimuovere il tessuto prostatico nella BPH rientrano nelle metodiche di ablazione con distruzione del tessuto che differiscono dalle tecniche di enucleazione. Secondo il professore, nonostante l’impiego da lungo tempo, è solo di recente che queste metodiche sono diventate lo standard of care rispetto alla chirurgia tradizionale.

Lo studio GOLIATH, della durata di 2 anni, ha confrontato la resezione transuretrale della prostata (TURP) alla vaporizzazione fotoselettiva con il GreenLight XPS Laser System (GL-XPS) per il trattamento dell’ostruzione prostatica benigna (BPO). La non inferiorità del GL-XPS rispetto alla TURP è stata dimostrata dai risultati del follow-up a 6 mesi nel corso dello studio.

L’obiettivo dello studio prospettico, randomizzato e controllato, è stato determinare se gli effetti del trattamento osservati a 6 mesi per il GL-XPS e la TURP fossero mantenuti al follow-up a 2 anni. Sono stati coinvolti nel trial 281 pazienti con BPO provenienti da 29 centri presenti in 9 paesi europei. La vaporizzazione fotoselettiva è stata effettuata utilizzando il GreenLight GL-XPS 180-W oppure la TURP convenzionale (monopolare o bipolare).

L'outcome primario è stato il punteggio del International Prostate Symptom Score, per cui è stato utilizzato un margine di tre per valutare la non inferiorità del GL-XPS. Gli outcome secondari hanno incluso: la Qmax, il volume della prostata, l’antigene prostatico specifico, il questionario Overactive Bladder Questionnaire Short Form, il questionario International Consultation on Incontinence Questionnaire Short Form, la necessità di reintervento chirurgico e l’assenza di complicanze.

Tra i pazienti, 136 sono stati trattati con GL-XPS e 133 sottoposti alla TURP. La non inferiorità del GL-XPS per International Prostate Symptom Score, Qmax e assenza di complicanze è stata dimostrata a 6 mesi e mantenuta a 2 anni. La percentuale di pazienti che nel corso dei 24 mesi non hanno avuto complicanze è stata del 83,6% per il GL-XPS rispetto al 78,9% per la TURP. Le riduzioni del volume della prostata e l’antigene prostatico specifico sono risultati simili in entrambi i gruppi e mantenuti durante il trial. Rispetto al primo anno dello studio, sono stati riportati pochi eventi avversi o reinterventi in ciascun gruppo di pazienti. Le differenze di trattamento nel Overactive Bladder Questionnaire Short Form osservata a 12 mesi non è risultata statisticamente significativa a 24 mesi. Il fatto che lo studio non sia stata condotto in doppio cieco rappresenta un limite.

In conclusione, i dati relativi al follow-up di 24 mesi hanno dimostrato che il GL-XPS è un’opzione chirurgica con risultati duraturi nel trattamento della BPO e outcome di efficacia e sicurezza paragonabili alla TURP. Il prof. Gilling ha sottolineato che il confronto tra la versione di 180W del laser 532nm, detto appunto laser GreenLight, alla chirurgia tradizionale ha evidenziato la non inferiorità del laser con una minore incidenza di complicanze, in particolare di trasfusioni di sangue.

Riferimenti bibliografici:

Thomas JA et al.  A Multicenter Randomized Noninferiority Trial Comparing GreenLight-XPS Laser Vaporization of the Prostate and Transurethral Resection of the Prostate for the Treatment of Benign Prostatic Obstruction: Two-yr Outcomes of the GOLIATH Study. Eur Urol. 2016 Jan; 69(1):94-102

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