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Disfalgia negli anziani: spesso è colpa dei farmaci

Geriatria Redazione DottNet | 14/02/2017 13:27

Problemi a inghiottire per le troppe pillole assunte ogni giorno

Difficoltà a mangiare e a bere, diffusissima tra gli anziani e spesso causa di malnutrizione, dovuta all'assunzione di troppi farmaci. Uno studio italiano mostra infatti che ben l'87% degli anziani - quasi 9 su 10 - che risiedono in Residenze sanitarie assistite assume da 1 a 4 farmaci al giorno che potenzialmente provocano 'disfagia', ovvero la difficoltà ad ingerire cibi solidi o liquidi. Lo studio è stato condotto presso l'Irccs Inrca, Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani e presentato al "6° Congresso Europeo dei disturbi della deglutizione".

"La disfagia comporta l'alterazione delle normali funzioni deglutitorie, interessa in genere il 20% delle persone sopra i 50 anni e dal 30 al 60% degli anziani che vivono in strutture residenziali o case di riposo" - spiega Paolo Orlandoni, responsabile dell'Unità operativa di Nutrizione clinica dell'Inrca.

Riguarda l'area della cavità orale, oppure faringe o esofago e può essere causata dall'indebolimento dei muscoli dovuto all'invecchiamento o da malattie come Alzheimer e Parkinson, nonché da farmaci assunti in maniera continuativa dagli anziani". Con l'obiettivo di valutare il legame tra farmaci e disfagia, ancora poco chiaro, l'Inrca ha condotto un'indagine su 140 anziani all'interno di due Residenze sanitarie assistite (Rsa) nel territorio di Ancona per quattro mesi. Gli esperti hanno valutato lo stato nutrizionale, la dieta seguita, l'eventuale presenza di disfagia (rilevata nel 34% dei casi) e il numero medio di farmaci assunti al giorno, risultato pari a 8 con picchi di 19 nei casi più gravi. Il 34% degli anziani risultava malnutrito, il 40% aveva registrato negli ultimi sei mesi una perdita di peso non voluta superiore al 5%.


    Gli esperti hanno valutato l'effetto dei farmaci. Sono tre i meccanismi con cui i farmaci incidono negativamente sulla deglutizione, spiega Claudia Venturini, coautrice dello studio.    Il primo è l'effetto collaterale del farmaco, ad esempio di medicine che riducono la produzione di saliva, riscontrato nell'11% del campione (si tratta di farmaci molto usati dagli anziani). Poi ci sono le complicanze dovute all'azione del farmaco stesso: è il caso ad esempio dei narcotici che, agendo sul sistema nervoso, riducono vigilanza e attenzione. Alcuni farmaci infine producono danni alla parete dell'esofago, come alcuni antidolorifici o gli integratori comunemente usati dalle persone in età avanzata per lunghi periodi come nel trattamento dell'osteoporosi o per problemi cardiaci (riscontrati nel 29% dei pazienti). Specialmente negli anziani che assumono tanti farmaci è importante quindi valutare periodicamente la funzionalità deglutitoria, in modo da intervenire ai primi sintomi di disfagia ed eventualmente cambiare terapia, o addirittura sospenderla se non strettamente necessaria.

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