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Pediatri, ok a nuove norme sui farmaci omeopatici ma urge una proroga

Farmaci Redazione DottNet | 13/02/2017 13:16

Nel 2016 usati da 8 mln italiani e prescritti da 20mila medici

La Federazione Italiana di Medici Pediatri (Fimp) "condivide pienamente" la decisione delle istituzioni sanitarie di adeguare al resto d'Europa le norme di registrazione dei medicinali omeopatici, tuttavia "proprio per le loro peculiari caratteristiche, sarebbe opportuna una proroga dei tempi previsti per la consegna dei relativi dossier, al fine di consentirne un esaustivo completamento". E' quanto afferma Domenico Careddu, coordinatore del Board scientifico sulle Medicine Complementari e Segretario Nazionale della Fimp. Entro la fine del 2018, ciascun farmaco omeopatico in commercio dovrà ottenere dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) l'Autorizzazione all'immissione in commercio (AIC).


    "Il 20% degli italiani utilizza almeno una volta all'anno un omeopatico - sottolinea Careddu -.

Una parte dei pediatri guarda con interesse a queste cure alternative e quindi avere norme di tutela sulla registrazione dei rimedi è una garanzia a massima tutela della salute e benessere dei bambini". Oggi infatti, secondo una recente indagine Fimp, quasi un pediatra di famiglia su 3 affianca, più o meno spesso, l'omeopatia alle cure farmacologiche tradizionali. E sempre più genitori scelgono l'omeopatia per i propri figli, cosa che ha fatto almeno una volta l'anno oltre il 25% degli italiani. Nel complesso, otto milioni di italiani (dati del 2016) utilizzano questi farmaci, prescritti da circa 20mila medici.


    Ad aver più volte chiesto una proroga dei termini è anche Omeoimprese, l'associazione di aziende che producono e distribuiscono medicinali omeopatici. Il termine per presentare i dossier è fissato a giugno 2017, ma secondo Omeoimprese servirebbe almeno un anno in più per arrivare all'obiettivo. Da qui la richiesta di approvare nel decreto Milleproroghe un emendamento che proroghi la scadenza per i dossier a giugno 2018. Pena, avverte Omeoimprese, un crollo fino a 90 milioni di euro su 300 milioni di fatturato annui, la scomparsa di piccole e medie aziende e la perdita di migliaia di posti di lavoro.

fonte: fimp

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