L'esperto Andrea Gentili dà una stima di ciò che potrebbe accadere nei prossimi anni
Chi pensa che, pronunciato dalle Camere l’ultimo sì al ddl concorrenza, le farmacie del nostro Paese diventeranno terreno di conquista per capitali e multinazionali rischia di rimanere deluso. Alle catene serviranno anni per svilupparsi e tutte resteranno a lungo ben al di sotto di quello sbarramento al 20% che a luglio era stato inserito nel disegno di legge. Questa la stima di Andrea Gentili, ricercatore dell’università di Bologna e co-autore dello studio condotto dalla Fondazione Eyu per indagare prospettive e opportunità della farmacia italiana. «Assemblare o allargare una catena non è operazione che si riesca a concludere dall’oggi al domani» ha spiegato Gentili a Filodiretto «la mappa che mette a confronto la redditività delle farmacie provincia per provincia mostra disparità che obbligheranno il capitale a selezionare con cura i territori dove investire e gli esercizi farmaceutici realmente appetibili. E se le farmacie più indebitate potrebbero essere le prime a finire nelle mani della distribuzione, chi compra dovrà comunque distinguere tra quelle che sono in difficoltà soltanto per colpa del titolare e quelle che invece soffrono per condizioni oggettive. Nel primo caso sarà un buon investimento, nel secondo no. Insomma il capitale vorrà prima vedere i numeri delle singole imprese, valutare, indagare.
fonte: federfarma, filodiretto
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