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Dolci e carboidrati creano dipendenza come sigarette

Nutrizione Redazione DottNet | 16/01/2009 17:06

Meglio un bel dolce che cedere alla tentazione di una sigaretta, perché così non si rischia di cadere nel vizio della merendina? Niente di più sbagliato, secondo un gruppo di scienziati neozelandesi, che per la prima volta è riuscito a dimostrare che i cibi composti in maggior parte di zucchero o di farina creano dipendenza tanto quando le 'bionde'.

In pratica, più dolciumi e alimenti ricchi di carboidrati mangiamo, più ne sentiremo il bisogno, dando inizio a un circolo vizioso difficile da spezzare tanto quanto quello del tabacco.
Scrivendo sulla rivista 'Medical Hypotheses', gli esperti spiegano che i cibi fatti di carboidrati complessi, come ad esempio i croissant o gli snack dolci confezionati, aumentano repentinamente i livelli di zucchero nel nostro sangue e questo 'balzo' va a stimolare le stesse aree del cervello che sono coinvolte nell’insorgenza delle dipendenze da nicotina e da altre sostanze come le droghe. In altre parole, alcuni di noi accumulano chili di troppo non perché sono irrefrenabilmente golosi, ma perché sono letteralmente 'drogati' di dolci.

Una scoperta che potrebbe portare alla creazione di cerotti anti-merendine sulla falsariga di quelli inventati per combattere il tabagismo, ma stavolta con l’obiettivo di frenare l’aumento dell’obesità nel mondo.
Il team dell’Auckland Regional Public Health Service è riuscito inoltre a dimostrare che le persone con indice di massa corporea più alto, esattamente come i tossicodipendenti, possiedono una quantità minore di recettori nell’area cerebrale che genera sensazioni piacevoli.
Ecco perché non mangiano mai abbastanza dolci. Un’intuizione simile era già venuta agli scienziati della Princeton University (Usa), che agendo sulla materia grigia sono riusciti a trasformare alcuni topi di laboratorio in 'drogati di dolciumi': quando ai roditori veniva sottratto il cibo dolce, soffrivano di vere e proprie crisi d’astinenza, mentre erano capaci di abbuffarsi quando gli venivano riproposti i dolciumi. "I tossicodipendenti e i tabagisti - ricordano gli studiosi - hanno bisogno di assicurarsi grandi quantità della sostanza della quale sono schiavi, nonostante questo abbia conseguenze negative. E la stessa identica cosa avviene con i carboidrati raffinati: anche se saranno necessari ulteriori studi, nella comunità scientifica la convinzione che i dolci diano dipendenza si sta facendo sempre più strada. In un futuro sarà forse necessario bandire le pubblicità su questi alimenti e introdurre tasse ed etichette di avvertimento sulle confezioni". I golosi sono avvisati.

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