Canali Minisiti ECM

Centro Italia a più alto tasso alcolico, vino bevanda preferita

Nutrizione Redazione DottNet | 16/01/2009 10:54

Italiani popolo di santi, poeti, navigatori e anche bevitori. Specialmente al Centro, la zona che si conferma a più alto tasso alcolico della Penisola. Lo dimostra il monitoraggio epidemiologico permanente della popolazione italiana dell'Osservatorio nutrizionale e sugli stili di vita Grana Padano che, grazie alla collaborazione di medici di famiglia, pediatri di libera scelta e dietisti, ha registrato per 6 mesi il consumo di bevande alcoliche in tutta la penisola.

I dati sono stati raccolti su un campione di oltre 3.600 italiani sopra i 18 anni. Ebbene, solo il 22 % degli uomini e il 42% delle donne dichiarano di non avere consumato bevande alcoliche nel mese precedente. Il vino si conferma al primo posto nelle preferenze, con un 30% di italiani che ne beve almeno un bicchiere alla settimana. E la zona italiana in cui il vino è apprezzato maggiormente è il Centro Italia. "Il Centro Italia rappresenta attualmente l'area dove vi è il maggiore consumo pro-capite di vino - afferma Alessandro Lubisco, docente di Statistica all'Università di Bologna - con una media di 2-3 bicchieri alla settimana, consumo molto superiore non solo rispetto al Sud (1,43) e all'Italia insulare (0,83), ma addirittura ad aree culturalmente legate alla trazione enogastronomica quali il Nord-Ovest (1,60) ed il Nord-Est (1,79)". La birra tallona il vino da vicino, con un 23% di consumatori di almeno un boccale piccolo o lattina alla settimana. Anche per questa bevanda ci sono zone predilette di assunzione, come il Nord-Ovest che ha un consumo settimanale pro-capite di 0,74 boccali alla settimana, che lascia a distanza il Nord-Est (0,52), il Sud (0,41) e le Isole (0,34), ma non il Centro Italia che segue a ruota con una media di 0,59.

Meno affezionati sono gli italiani ai superalcolici, che vengono consumati abitualmente solo dall'11% della popolazione. Tuttavia ci sono, anche in questo caso, forti variazioni tra le varie macroaree, con un forte consumo di superalcolici nel Nord-Ovest (media 0,49 bicchierini alla settimana) seguito dal Centro (0,29), mentre il consumo medio di superalcolici crolla nelle rimanenti regioni italiane (Nord-Est 0,17; Sud 0,14; Isole 0,11). Il 21% degli italiani riferisce di bere solo vino, il 10% solo birra, il 3% solo superalcolici; il 15% consuma abitualmente sia vino che birra. "I consumatori di bevande alcoliche - commenta Maria Letizia Petroni, coordinatore scientifico dell'Osservatorio e responsabile nutrizione clinica dell'Irccs istituto Auxologico italiano di Piancavallo (Vb) - devono essere bene informati per potere fare scelte che non danneggino la loro salute e quella degli altri.
L'abuso di alcol è una delle principali cause di morte, malattie e disabilità fisica e psichica. Tuttavia, un moderato consumo di vino o birra negli adulti può avere effetti favorevoli sulla salute in quanto entrambe queste bevande contengono buone quantità di polifenoli ed antiossidanti che hanno un effetto protettivo nei confronti delle malattie cronico-degenerative". Purché, avverte l'esperta, "si rispettino le cinque regole d'oro, anche nel periodo delle feste".
Eccole nel dettaglio: 1) Non superare le dosi massime giornaliere consigliate di 2-3 unità alcoliche per gli uomini, 1-2 unità per le donne, 1 unità per gli anziani. 2) Assicurarsi una adeguata assunzione di acido folico con l'alimentazione. Questa vitamina, che ha un effetto protettivo nei confronti di alcune forme di tumore e di malattie cardiovascolari, viene inattivata dall'alcol. 3) Ricordarsi che l'alcol apporta 7 calorie per grammo, che si sommano a quelle apportate dagli alimenti. Quindi è opportuno evitare i superalcolici e limitare gli alcolici al solo consumo occasionale, e in ogni caso compensare l'eccesso calorico con l'attività fisica. 4) Attenzione a quando si assumono alcolici, evitare di bere fuori pasto o a stomaco vuoto, prima di mettersi alla guida di autoveicoli o mentre si svolgono attività lavorative. 5) Diverse persone non possono assumere bevande alcoliche: le donne in gravidanza o in allattamento, chi soffre di malattie del fegato, gli alcolisti in trattamento e gli ex-alcolisti, la maggior parte delle persone diabetiche e con trigliceridi alti. Chi assume farmaci, deve consultarsi con il proprio medico curante su eventuali controindicazioni.

Commenti

I Correlati

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ti potrebbero interessare

La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight

I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D

Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid

La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno

Ultime News

Più letti