Il bando è stato aggiudicato mesi fa. Ma quattro ricorsi al Tar bloccano l’avvio delle 49 attività. Verdetto entro fine febbraio
Quattro ricorsi nei confronti della Regione, dopo che nei mesi scorsi ne sono già stati discussi altri contro Comuni e Aziende sanitarie. Contenziosi, quelli contro l’amministrazione regionale, di cui il Tar Fvg si occuperà entro fine mese e che, assieme ai precedenti, congelano l’assegnazione delle 49 nuove farmacie assegnate al Fvg dal decreto del governo Monti "Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività", il famoso “Salva Italia”, che interveniva anche in questo settore.
La partita, a seguito dell’input governativo, è stata avviata tre anni fa.
Nel marzo del 2013 la giunta ha nominato i componenti della commissione esaminatrice chiamata a valutare la presentazione delle domande e, dopo un rallentamento delle operazioni a seguito della rinomina di uno dei componenti per motivi legati a una sua variazione di ruolo, nel luglio 2015 si è infine giunti alla definizione della graduatoria, una selezione non facile visto che a presentare i propri titoli, in forma singola o associata, sono stati 640 soggetti (per un totale di quasi mille candidati dato che era possibile presentare una domanda unica in forma associata da parte di più farmacisti), di cui solo una decina esclusi a una prima valutazione. Tutto fatto solo sulla carta. Perché quella graduatoria, valida per due anni e dalla quale pescare in quell’arco di tempo in caso di sedi non accettate o non avviate nei termini previsti, è stata contestata da più parti, tanto che la fase dell’interpello, vale a dire dei primi 49 primi classificati chiamati a scegliere la sede giudicata più interessante e competitiva, è stata sospesa in attesa della discussione dei ricorsi di febbraio al Tar Fvg.
Il contendere? Da un lato l’iniziale individuazione delle sedi, con ricorsi contro Comuni e AaS, dall’altro la valutazione dei titoli, materiale, a detta di esperti e professionisti del settore, di difficile stima. Insomma, gli intoppi erano tutto fuorché imprevisti. Già tre anni Federfarma, in una nota, rilevava pure una questione imprenditoriale: «È una legge dello Stato che prevede una revisione in quei Comuni in cui sono ravvisate zone di carenza ma secondo il nostro punto di vista non c’è affatto alcuna carenza. Perché le farmacie, anzi, sono già in sofferenza e nuove aperture peggiorano ulteriormente la situazione, dal momento che la redditività sui farmaci del sistema sanitario nazionale è diminuita del 20%, con picchi del 40% nelle zone più periferiche del Fvg».
A questo punto non resta che attendere l’esito del confronto in tribunale. Nei prossimi giorni è previsto il punto della situazione in una riunione degli uffici della direzione Salute con l’Avvocatura della Regione. Obiettivo quello di difendere le procedure concorsuali gestite dal Palazzo.
fonte: il piccolo
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