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Metformina contro i tumori. I miracolosi effetti secondari dei farmaci

Farmaci Redazione DottNet | 25/03/2015 18:35

L'ultimo caso è quello del farmaco metformina, un 'big' nella cura del diabete che - grazie a una ricerca resa nota dalla Società Italiana di Diabetologia - potrebbe adesso entrare in forze nell'esercito delle terapie antitumorali essendosi dimostrato capace di rallentare la crescita del tumore.

Ma sono moltissimi i casi di principi attivi e molecole usate anche da molti anni con una certa indicazione terapeutica e poi risultate 'spendibili' anche in altri settori della medicina. Potrebbero essere definiti i 'buoni effetti collaterali' di un farmaco, quando cioè si scopre che un certo principio attivo agisce pure su altre malattie, anche molto distanti da quella per cui il farmaco è già da tempo in uso. Pensiamo ad esempio agli studi che hanno coinvolto un antiepilettico e stabilizzatore dell'umore - l'acido valproico - nella lotta ai tumori solidi, sfruttando un classico bersaglio di azione del farmaco, l'enzima 'istone deacetilasi' la cui attività è risultata alterata in varie forme.

C'è poi il caso della rapamicina, storico farmaco anti-rigetto con alle spalle numerosi anni di attività immunosoppressiva (si usa dopo i trapianti d'organo) che si è a sua volta rivelato utile contro alcuni tumori (ad esempio mammella) ed è addirittura in studio in dosi minime come potenziale molecola della longevità.

 

 

Inoltre la rapamicina ha mostrato in modelli animali una potenziale efficacia contro l'Alzheimer. E poi c'è naturalmente il caso della pillola blu per lui, il Viagra, risultato efficace anche contro alcune malattie cardiovascolari perché migliora la circolazione (il farmaco inizialmente doveva avere proprio questa funzione) e che potrebbe ad esempio essere impiegato nei pazienti con ipertrofia ventricolare sinistra, una condizione che porta ad un aumento progressivo del volume del cuore incrementando il rischio di attacco cardiaco. Gli esempi sarebbero infiniti, anche se, talvolta, il cosiddetto 'riposizionamento' dei farmaci è stato guardato con sospetto, come cioè un tentativo da parte di big pharma di aggirare i brevetti in scadenza per vecchi principi attivi trovando per il farmaco nuove indicazioni terapeutiche.

 

 

Ciò nonostante è innegabile che, spesso, proprio nelle vecchie molecole si celano nuove chance di cura per altre malattie. Ecco allora che anche un classico farmaco adoperato nella gestione del diabete, la metformina, si unisce all'elenco. Infatti secondo una ricerca italiana appena pubblicata sulla rivista Cell Cycle, di Barbara Salani dell'Università di Genova, la metformina ostacola la crescita delle cellule tumorali impedendo loro di assorbire quanto più zucchero possibile dal sangue. Le cellule tumorali, infatti, sono affamate di zucchero e ne consumano tantissimo per proliferare. Gli esperti hanno studiato nel dettaglio il meccanismo con cui la metformina disturba la crescita dei tumori: il farmaco blocca l'azione di una sostanza (il fattore di crescita IGF1) e così facendo ostacola l'ingresso preferenziale degli zuccheri nelle cellule tumorali. Questo rafforza le speranze di quanti stanno studiando l'azione della metformina all'interno di 'cocktail' di terapie anti-tumore per potenziarne l'efficacia.

 

 

Fonte: sid, cell cycle

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