Un'associazione specializzata nel ricettare farmaci rubati - tra cui costosissimi medicinali oncologici, anti-reumatici e neurodegenerativi, anche destinati all'utilizzo ospedaliero - è stata sgominata dal finanzieri dei comandi provinciali di Roma e Napoli. Sono in corso di esecuzione 8 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e perquisizioni tra le province di Napoli, Caserta e Salerno. 53 mila le confezioni sequestrate.
L'indagine è partita lo scorso anno da Fiumicino, dove i militari delle fiamme gialle, coordinati da Raffaele D'Angelo, hanno scoperto che alcuni spedizionieri stavano inviando nei Paesi dell'Est Europa, in particolare Bulgaria, Romania e Albania, farmaci risultati rubati o rapinati ad autotrasportatori nel Nord Italia e diretti agli ospedali campani. Nel giugno 2014 è stato poi sequestrato ad Arzano (Napoli) un capannone con all'interno migliaia di prodotti farmaceutici, sia ospedalieri che comuni; al momento del blitz i finanzieri hanno sorpreso e arrestato il farmacista Eduardo Lambiase mentre catalogava i farmaci da rivendere; il professionista è ancora ai domiciliari. Altri depositi sono stati poi scoperti a Casoria e Napoli; in totale sono stati sequestrati 53mila farmaci per un valore di 1,8 milioni di euro.
Le indagini sono proseguite mediante intercettazioni ambientali e di utenze telefoniche; gli indagati sono stati incastrati anche dalle multe per eccesso di velocità prese dopo le rapine ai camionisti che trasportavano i farmaci. É probabile che in particolare gli Alfano incontrassero i ladri dopo i colpi per farsi consegnare la merce; nessuno degli arrestati infatti risponde di furto o rapina,ma di associazione a delinquere, ricettazione e detenzione di sostanze stupefacenti. I farmaci venivano quindi portati nei depositi, catalogati e rivenduti a privati o a farmacisti compiacenti, che poi li rivendevano sotto banco o creando falsa documentazione. Gli incontri con gli acquirenti, è emerso, avvenivano su una barca a Castellammare di Stabia; qui i membri del gruppo davano luogo ad una vera e propria asta per la vendita.
Gli oltre 50mila farmaci sequestrati dalla Procura di Napoli Nord nell'indagine che ha portato all'arresto di otto persone, sono tutti destinati alla distruzione, con grande dispendio di risorse economiche. "La nostra intenzione - spiega il Procuratore Francesco Greco - era di dare i prodotti sequestrati alla Croce Rossa che poi li avrebbe potuti riutilizzare nelle zone di guerra. Ma la normativa non ce lo permette in quanto non consente il riutilizzo dei farmaci rubati o oggetti di altro reato in quanto non ne è noto lo stato di conservazione. E' necessario apportare delle modifiche prevedendo che siano le stesse aziende farmaceutiche a controllarne lo stato e l'eventuale pericolo per l'utente", conclude Greco.
Auto di lusso, vacanze nei posti più esclusivi, tra cui una in programma a Pasqua a Las Vegas. E persino una barca con cui incontrare i clienti nel tratto di mare antistante Castellammare di Stabia. Erano milionari i proventi guadagnati dall'organizzazione dedita al traffico di farmaci rubati smantellata questa mattina dall'indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord con sede di Aversa (Caserta) ed eseguita dal Gruppo di Fiumicino della Guardia di Finanza con il supporto del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli. E milionari, è emerso, sono stati anche i danni arrecati al Servizio Sanitario Nazionale e a molti ospedali campani, in particolare quelli napoletani come il Cardarelli e il Monaldi, dove erano diretti la maggior parte dei costosi prodotti rubati, tra cui farmaci oncologici, neurologici e altri da 3mila euro a confezione come il Lucentis, usato per curare la malattia degenerativa della retina.
In carcere, su ordine del Gip del tribunale aversano, sono finite sei persone tra cui i capi, napoletani, Vincenzo e Pasquale Alfano, padre e figlio di 61 e 32 anni; per altri due indagati sono stati disposti i domiciliari. Tra gli arrestati figura una donna, ritenuta la cassiera del gruppo, due ex rappresentanti di farmaci il cui ruolo era di catalogare i farmaci e rivenderli a farmacie e utenti privati. Due le farmacie perquisite, una al centro di Napoli, l'altra nel salernitano. "E' un fenomeno molto preoccupante e in grande espansione quello della reimmissione nel circuito legale di farmaci rubati", ha spiegato in conferenza stampa il Procuratore Capo Francesco Greco che ha coordinato l'indagine assieme all'aggiunto Domenico Airoma e al sostituto Diana Russo.
Fonte: ansa
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