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Dentista condannato per ritardo di diagnosi: dovrà risarcire il danno

Tre interventi a un dente con devitalizzazione e ricostruzione, di cui uno urgente, non sono sufficienti a debellare dolori fortissimi, febbre alta e gonfiori. Alla fine il paziente, con l'accusa di ritardo di diagnosi porta il dentista davanti al Tribunale di Larino (Campobasso) che condanna il medico a risarcire il danno.

Il giovane paziente aveva trascurato gli studi universitari a causa delle conseguenze, anche estetiche, del problema. Attraverso l'avvocato Vincenzo Iacovino di Campobasso ha chiesto il risarcimento danni al professionista. Il Tribunale ha condannato il dentista a risarcire le spese mediche per la cura dello stato infiammatorio, il danno da inabilità temporanea parziale, per 700 euro, il danno biologico permanente nella misura di 8.000 euro e i danni morali ed esistenziali, compresa l'incidenza negativa dello stato patologico sul rendimento universitario, circa 6.000 euro, oltre le spese legali.

"Il medico chirurgo nell'adempimento delle sue obbligazioni contrattuali inerenti l'attività professionale è tenuto a una diligenza che non è solo quella del buon padre di famiglia - spiega l'avvocato Iacovino - ma anche e soprattutto quella specifica del debitore qualificato, con conseguente rispetto di tutte le regole e gli accorgimenti che nel loro insieme costituiscono la conoscenza della professione medica. Su tali presupposti il dentista è stato ritenuto responsabile per il ritardo diagnostico nel processo infettivo del paziente ed è stato condannato al risarcimento dei danni tutti subiti dallo studente".

Fonte: ansa

Commenti

Fiorello Giulio Ariola | 20/11/2014 17:57

Sono pienamente d'accordo con il collega Paniccia. L'umiltà è essenziale nel nostro mestiere tanto bistrattato e degenerato per quei pochi che non lo amano. Non intendo essere più polemico, ma ritengo che ognuno debba esercitare con scienza, coscienza e soprattutto con amore.

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| 20/11/2014 06:49

Umiltà colleghi tutti possono sbagliare !!!

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LEONARDO MANFRIN | 19/11/2014 23:05

CARISSIMO FIORELLO IO SONO OLTRE CHE MMG , ANCHE ODONTOIATRA CHIRURGO DA 30 ANNI E PURTROPPO DI QUESTE SITUAZIONI ( UNA VOLTA UN COLLEGA AVEVA PRATICATO UNA DEVITALIZZAZIONE DI UN 11  CON INSERZIONE DI GUTTAPERCA IN CONO OLTRE APICE AD UNA SIGNORINA DI 25 ANNI ED INSISTEVA CON TERAPIA ANTIBIOTICA PER UN MESE E PIU' ED IO CHE ATTUAVO UNA FESTIVITA PRONTO SOCCORSO ODONTOIATRICO NEL MODENESE , CON SEMPLICE RX ENDORALE , NOTAVO LA COSA , LE ESTRAEVO IL CONO DI GUTTAPERCA E LA PAZIENTE DOPO PIU' DI UN MESE DI DOLORE CONTINUO AL LABBRO SUPERIORE TIRAVA UN HAAA DI SOLLIEVO ) ME NE SONO CAPITATE A IOSA , PER CUI SO DI COSA PARLO E SO QUELLO CHE COLLEGHI CHE VEDONO SOLO IL DENARO , POSSONO FARE; SENZA RANCORE .

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Fiorello Giulio Ariola | 19/11/2014 16:59

Ritengo che non sia giusto infierire su un collega.E' facile parlare dopo che è successo il fatto e non trattasi di poca conoscenza ma bensì di forse poca esperienza. A questo collega Manfrin così dotto che scrive commento così pesante dico soltanto che chi giudica verrà giudicato,per non essere volgare con detto napoletano. Vi parla un ex ospedaliero non odontoiatra che non ha mai visto in 38 anni di carriera due patologia comportarsi allo stesso modo.

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LEONARDO MANFRIN | 19/11/2014 13:38

DI SOLITO SE SI TROVA UNA CISTE PERIAPICALE ( DOLORI FORTISSIMI ANCHE DOPO DEVITALIZZAZIONE , E GONFIORE ) , O SI PRATICA UNA APICECTOMIA ( SE IL DENTE E' MONORADICOLATO ) OPPURE SI ESTRAE IL DENTE INFETTO, ASPORTANDO ANCHE LA CISTE CHE RESTA ADESA ALLA RADICE , IL PAZIENTE GUARISCE BENISSIMO SENZA PIU' DOLORE E DOPO 6/7 MESI SI INSERISCE UN IMPIANTO OSTEOINTEGRATO IN TITANIO CHE SOSTITUISCE BENISSIMO IL DENTE MANCANTE; E COSI' FINISCE TUTTO BENE, SIA PER IL PAZIENTE CHE PER IL DENTISTA ( SIC ! CHE FORSE NON SA NEMMENO COS'E' UNA CISTE APICALE , FORSE NON SA INTERPRETARE LE RX ENDORALI E FORSE NON CONOSCE L'IMPLANTOLOGIA O LA CHIRURGIA ORALE .

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