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Tumorali contraffatti, l'elenco delle farmacie coinvolte

Farmaci Redazione DottNet | 19/05/2014 22:00

Non si fermano le indagini sul grande filone dei farmaci rubati e contraffatti che da mesi sta impegnando i carabinieri dei Nas e l'Agenzia del farmaco (l'Aifa). Dopo il caso di furto e a riciclaggio del farmaco antitumorale HERCEPTIN, sono stati identificati anche altri medicinali, alcuni dei quali rubati in Italia, che sarebbero stati contraffatti e reintrodotti con falsa documentazione in altri paesi europei. In tutto sarebbero coinvolti 10 grossisti europei e 12 italiani.

 Il sistema e' quello di emettere fatture utilizzate per vendere i medicinali rubati ad operatori italiani autorizzati, che li avrebbero esportati verso altri mercati. Trattandosi di distributori non autorizzati, i prodotti da questi commercializzati, spiega l'Aifa in una nota, non possono essere ritenuti sicuri e efficaci, pertanto sono da considerarsi medicinali "falsificati" e non devono essere utilizzati. ''Tutti gli Stati Membri devono contattare i grossisti e gli importatori paralleli con sede sul proprio territorio - si legge ancora nella nota - affinché i prodotti acquistati dagli operatori non autorizzati siano messi temporaneamente in quarantena''. I distributori che avessero acquistato medicinali per esportazione da uno degli operatori italiani o esteri individuati nel corso delle indagini sono invitati a segnalare il caso al Nucleo dei Carabinieri NAS competente per territorio e all'AIFA (all'indirizzo e-mail medicrime@aifa.gov.it), inviando dati e copie delle relative fatture, per consentire le attività di indagine e controllo, a conclusione delle quali si procederà, a seconda degli esiti, alla conferma dello stato di quarantena o alla validazione rispetto alla sicurezza dei prodotti. Il traffico rappresenta ovviamente un rischio diretto per la salute, soprattutto nel caso in cui i medicinali vengano manomessi, spiega il afferma il farmacologo Luciano Caprino, secondo cui la contraffazione delle confezioni è in realta' molto facile.

''Se i farmaci esportati e poi reimportati illegalmente rimangono così come sono c'è al massimo una evasione fiscale, che non ha effetti sulla salute - spiega l'esperto - ma queste pratiche possono nascondere rischi. Una 'tentazione' che si può avere ad esempio è 'diluire' il principio attivo, soprattutto se questo costa molto, o addirittura non usarlo per niente, come avviene spesso per i farmaci comprati su web. Per farlo è sufficiente contraffare etichette e scatole, un'operazione estremamente più facile che produrre banconote false. Ovviamente a questo punto ci sarebbero rischi per il paziente, che potrebbe assumere un farmaco 'depotenziato' o addirittura qualche sostanza sconosciuta''. Secondo Caprino al momento è troppo facile riprodurre scatole e foglietti illustrativi da parte di eventuali malfattori. ''Il codice a barre non è sufficiente, è troppo facile da copiare - afferma l'esperto - servirebbero degli accorgimenti più complessi, e una rete informatica che sia in grado di tracciare i farmaci dal momento in cui vengono prodotti fino all'arrivo a casa del paziente''.
 

 

Elenco dei grossisti europei che, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati coinvolti in questa attività sono:

•          CARNELA LIMITED - str. Michalaki Karaoli 8, Nicosia, VAT CY10308068X, Cipro

•          ABLE POWER INTERNATIONAL HOLDINGS - str. Podmaniczky Utca  57. 2/14, Budapest, Ungheria       

•          AVIMAX HEALTH AND TRADE KFT Fòti U. 4 Szàm, HU-2161 Csomàd, VAT HU24206028, Ungheria

•          MARS DISTRIBUTIONS KFT Tompa M. Utca 9, HU-8360 Keszthely, VAT HU11779074, Ungheria

•          EURORIGA MED Import Export - str. Akademika Mstislava Keldisa Iela 12-158, Riga, VAT LV40103517211, Lettonia

•          LATVAMED INTERNATIONAL Imp. Exp - str. Akademika Mstislava Keldisa Iela 12-158, Riga, VAT LV40103572887, Lettonia

•          PERSONAL COMMODITY RINGSIDE Municipiul Arad, str.Tribunal Dobra n.18 Judet Arad, Fiscal code RO31031066 dated 19.12.2012, Romania

•          EXIMP AZ - sro, Bratislava, Repubblica Slovacca

•          PIRAMID D.O.O  Brniceva Ulica 31, 1231 Ljubljana, VAT 61869937, Slovenia,

•          TAIN D.O.O Nova Gorica, str. Kridiceva Ulica n.19, VAT 76488632, Slovenia

 

Elenco degli operatori italiani che, sulla base dei riscontri dei carabinieri NAS, avrebbero acquistato - direttamente o indirettamente - farmaci per esportazione dai distributori esteri non autorizzati:

•          EUROPHARMACEUTICA S.r.l. - Via A. Ciucani, 27, 20060 Ornago, Milano, VAT 03606290165,

•          FARMA GLOBAL SNC - Via Boscofangone Snc, 80035 Nola, Napoli, VAT 06474151211

•          FARMACEUTICA INTERNAZIONALE S.r.l. - Via Dell'industria Snc, 83030 Pietradefusi, Avellino, VAT 02715470643

•          FARMACIA COZZOLINO DI MARIO & CIRO S.n.c. - Corso Italia 15, 80056 Ercolano, Napoli, VAT 02778921219

•          FARMACIA DELLA ROCCA - Via Sottotenente Ernesto Cirillo 207, 80041 Boscoreale, Napoli, VAT 06345681214

•          FARMACIA PESCETTO DI PESCETTO MARCO - Via Ungaretti 6, 16157 Genova, VAT 02620880100

•          FARMACIA PESCETTO - Via Sardorella 109 B, 16162 Genova, VAT 00262010101

•          FARMACIA VERDURA - Via S. Abbondio,158, 80045 Pompei, Napoli, VAT 02828611216

•          FARMALIP S.r.l. - Via XX Settembre, 21, 62022 Castelraimondo, Macerata, VAT 01660340439

•          GRELLONI INGROSSO FARMACEUTICI - Corso Italia 76, 62022 Castelraimondo, Macerata, VAT 01467680433

•          LINK PHARM S.R.L. A SOCIO UNICO - Via Trattati Di Roma 60, 40055 Castenaso, Bologna, VAT 02044301204

•          PHARMA-TRADE S.p.A. - Via Roma, 12 (Sede operativa: Via S. Abbondio, 158), 80045 Pompei, Napoli, VAT 07034161211

 

 

Il 7% dei medicinali è contraffatto. Un mercato che nel mondo vale 50 miliardi di euro l’anno. Costituisce il 30-50% del mercato totale in Africa, l’1% in Europa. Lo 0,1% in Italia, anche se la stima è destinata a crescere “a causa dell’importazione di principi attivi da altri paesi”. Dal 2012 ad oggi i Nas hanno, infatti, sequestrato 7,5 tonnellate di materie prime farmacologicamente attive provenienti illegalmente da Giappone, Cina, India, Messico e Taiwan, per un valore di 2 milioni di euro”. Sono questi i dati presentati dal Generale Cosimo Piccinno, Comandante dei Nas nel corso del Convegno nazionale “Lotta alla contrattazione e appropriatezza farmaceutica”, organizzato ad  Agrigento dall’Ordine Provinciale dei Farmacisti e dalla locale Associazione dei Titolari di Farmacia, Atifar-Federfarma Agrigento, nell’ambito del programma di cooperazione definito dall’Agenzia Italiana del Farmaco.  
Un fenomeno in Italia ancora sottocontrollo, ma da non sottovalutare. Per questo Piccinno ha proposto di istituire una giornata di informazione nelle scuole per sensibilizzare i giovani sui temi della sicurezza farmaceutica e alimentare. Una proposta accolta con favore dal Senatore Andrea Mandelli, presidente Fofi. “In Italia il fenomeno della contraffazione è sotto controllo – ha detto Mandelli – ma è necessario non abbassare la guardia. L’informazione è lo strumento più importante per combattere il fenomeno”.

 

Il Presidente della Fofi ha ricordato uno studio resentato da una casa farmaceutica secondo cui “le organizzazioni criminali per ogni 1000 dollari investiti, ne guadagnano 20 mila nel mercato dell’eroina e ben 400 mila in quello deimedicinali contraffatti”. Internet, è il canale maggiormente utilizzato per il mercato dei farmaci illegali: il 95% secondo i dati dei Nas presentati dal Comandante Piccinno. I farmaci contraffatti maggiormente presenti su internet e venduti in Italia sono i life style products, psicofarmaci e molecole per la disfunzione erettile, ma ultimamente anche antitumorali.  
Una stima confermata da Simona Vicari, Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico: “Il traffico dei farmaci contraffatti ha superato quello della cocaina. Secondo le stime dell’Oms, i farmaci contraffatti rappresentano a livello mondiale circa il 10 per cento del totale e riguardano sia farmaci generici che di marca, coinvolge sia paesi in via di sviluppo che paesi industrializzati e sono causa di centinaia di migliaia  di decessi all’anno. La rete di distribuzione farmaceutica italiana – ha aggiunto - è considerata, nel panorama internazionale, tra le più sicure. Sia per il sistema di tracciabilità del farmaco e dei bollini ottici “letti” ad ogni passaggio della catena distributiva, sia per la presenza capillare di farmacie e di punti vendita autorizzati sul territorio, che limitano il ricorso all’e-commerce solo ad alcune tipologie ben definite di medicinali”.
 
 

 

 

fonte: aifa, ansa

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