La malattia dovrà essere autocertificata per i primi tre giorni. Lo Snami dà il via ad una battaglia che coinvolgerà in particolare i medici di famiglia (e non solo). “L'iniziativa di Augusto Pagani, presidente dell'Ordine dei Medici di Piacenza e già responsabile del centro studi nazionale Snami – spiega Angelo Testa (nella foto) leader del sindacato -, di aver assunto come Ordine una delibera per chiedere la revisione della legge Brunetta, è totalmente condivisibile perché non si può più tollerare che la certificazione di malattia continui ad avvenire sotto la minaccia di norme punitive e di imposizioni ed attribuzioni poco consone al decoro della professione medica, studiate ed approvate non per fini sanitari, ma solo per finalità di controllo fiscale ed amministrativo che richiederebbero verifiche di altra natura e da parte di altri attori”.
Il Vicesegretario Organizzativo Nazionale Snami, Salvatore Santacroce ha sottolineato che il decreto “Brunetta” non solo pone a rischio l’attività dei medici con sanzioni spropositate nel caso in cui certifichino la malattia in assenza di segni obiettivabili, ma, addirittura, li pone nella condizione di dover necessariamente violare o il decreto stesso, certificando ciò che non è obiettivabile, oppure i propri doveri di cura e tutela dei cittadini, non certificando lo stato di malattia nel caso di patologie non obiettivabili. “Lo Snami - conclude Angelo Testa - sta lavorando per una normativa che permetta al cittadino di dichiarare autonomamente, assumendosene la responsabilità, la propria impossibilità di recarsi al lavoro per i primi tre giorni ed a maggior ragione nei casi in cui il cittadino si assenti per un giorno solo, recandosi dal medico ad assenza già avvenuta e per motivi non obiettivabili, ovvero quando il medico non può i nessun caso decidere in merito alla sussistenza dei sintomi riferiti, e non gli resta che redigere il certificato rischiando ingiuste sanzioni”. Sulla stessa linea anche la Fimmg: "Autoattestazioni dell'inabilita' al lavoro per le assenze brevi, accompagnate da un efficiente sistema di visite fiscali e monitoraggio", propone la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) per cambiare l'attuale sistema delle certificazioni di malattia. ''Noi medici di famiglia - spiega Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg - vorremmo eliminare il certificato di malattia per le assenze brevi, quelle da uno a tre giorni. Spesso infatti sono dovute a condizioni non verificabili con un esame obiettivo, come mal di testa, insonnia o vertigini.
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Fonte: Snami, fimmg
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"I medici, i dirigenti sanitari, gli infermieri le professioni sanitarie ex legge 43/2006, vogliono risposte, vogliono tornare ad essere il fulcro delle cure, vogliono continuare a curare, ma in sicurezza”
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