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Al via il telemonitoraggio per i pazienti in terapia intensiva

Anestesia e Rianimazione Redazione DottNet | 23/10/2013 15:36

Realizzare un sistema di tele-monitoraggio per la cura dei pazienti ricoverati in terapia intensiva e individuare, per quelli in morte cerebrale, le strategie più opportune nell'attività di stabilizzazione del potenziale donatore per la migliore preservazione degli organi.

 Questo l'obiettivo del progetto pilota "Tele-ICU", presentato ieri all'Ismett (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo, che prevede, grazie al teleconsulto e alla telemedicina, di integrare competenze ed esperienze sanitarie per offrire la più qualificata assistenza clinica ai pazienti ricoverati in terapia intensiva a Caltanissetta e a Taormina. Il progetto è parte del programma "Più segnalazioni-meno opposizioni", elaborato dal Centro Regionale Trapianti (CRT) della Sicilia (con cui Ismett e Upmc Italy hanno siglato una convenzione) e finanziato dall'assessorato regionale della Salute con 2 milioni di euro. "La Tele-ICU è un sistema di comunicazione che permette al medico - ha spiegato Bruno Gridelli, direttore dell'Ismett - di poter dialogare a 'distanza', attraverso lo scambio di informazioni e di immagini, con il collega che si sta prendendo cura del paziente. Il sistema consente, infatti, la comunicazione audio e video e la condivisione dei dati dei pazienti, come anche immagini radiologiche o i dati provenienti dai monitor dei segnali vitali, o quelli che sono registrati sulla cartella clinica elettronica". I medici delle Terapie intensive di Caltanissetta o di Taormina hanno, così, la possibilità di segnalare il paziente che si trova in una situazione critica, coinvolgendo le professionalità mediche o riabilitative dell'Ismett "per scambiarsi e condividere informazioni sugli esami di laboratorio - ha continuato in conferenza stampa Gridelli - la gestione respiratoria, la valutazione emodinamica e vedere in diretta le immagini degli esami endoscopici o radiografici".  Diverso è il coinvolgimento dell'Ismett nel caso di un paziente in "morte cerebrale": il personale medico cercherà di garantire l'ottimale gestione degli organi del donatore e migliorarne le condizioni di funzione in modo da permettere il recupero dell'organo al fine del trapianto.

 "Secondo i dati raccolti dalla 'Nehi', un'organizzazione senza scopo di lucro del Massachusetts che si occupa di innovazione in sanità, l'uso dei sistemi di tele-Icu ha permesso, presso il centro medico universitario, di ridurre la mortalità dei pazienti in terapia intensiva del 20% e il tasso totale di mortalità ospedaliera del 13%". Questi sono alcuni dei dati che sono stati illustrati in conferenza stampa durante la presentazione del progetto Tele Icu dell'Ismett.  "In uno degli ospedali di comunità - si legge nella cartella tecnica del progetto -, il tasso di mortalità in terapia intensiva è sceso del 36%. Inoltre, presso il centro medico universitario, la durata dei ricoveri in Icu è diminuita del 30% (una media di due giorni)".  Dati che trovano riscontro negli studi condotti all'University of Pittsburgh Medical Center (Upmc). "Secondo le analisi effettuate presso l'Upmc - ha detto Bruno Gridelli direttore dell'Ismett di Palermo -, l'uso della telemedicina ha permesso di ridurre del 64% la mortalità in terapia intensiva e del 46% la mortalità ospedaliera. Inoltre, ha permesso una drastica riduzione della durata dei tempi di ricovero e di degenza con un grosso impatto anche da un punto di vista finanziario". Secondo lo studio di Upmc, infatti, la riduzione della durata del ricovero è stata del 10%, con un risparmio di circa 700 mila dollari, mentre la degenza media in reparto è stata ridotta del 20% con un risparmio di circa 2 milioni di dollari. 

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Fonte: ismett

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