Nei primi tre mesi del 2013, i Nas hanno effettuato 1.300 controlli sui farmaci in circolazione, sequestrando materiale per un valore di 7 milioni e mezzo di euro. Sono scattate denunce per 587 persone, 13 sono state arrestate. Quasi un bollettino di guerra, che è solo la punta dell’iceberg di un business illegale e globale, scrive l’Avvenire.
L’Onu ha lanciato l’allarme: ci sono le mafie internazionali dietro i traffici internazionali di farmaci contraffatti. Secondo un dossier inedito dell’Unicri (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute), il crimine organizzato gestisce la produzione di massa e la distribuzione dei falsi, pericolosi perché contengono principi attivi insufficienti, inefficaci o addirittura sostanze tossiche. Secondo l’Interpol, il business finanzia anche alcuni gruppi terroristici. Fabbricati in quantità industriali in Cina e India, ma anche nell’Europa dell’Est e in Messico, i «fake» vengono spediti sui mercati di tutto il mondo. Nei paesi sviluppati arrivano soprattutto sotto forma di antidepressivi, stimolanti, steroidi e pillole dimagranti (le cosiddette «lifestyle drugs»), mentre le nazioni in via di sviluppo vengono inondate di fasulli farmaci salvavita. Una vera e propria scelta di marketing criminale, che provoca danni gravissimi, spesso mortali. In troppi stati la falsificazione continua a essere percepita e sanzionata come semplice violazione della proprietà intellettuale, senza tener conto del devastante impatto sulla salute pubblica e sulle case farmaceutiche: se calano i profitti diminuiscono anche le risorse per la ricerca. Il traffico delle medicine contraffatte attira le mafie come le api sul miele, perché offre profitti elevatissimi a fronte di rischi minimi. Un chilo di cocaina costa 1.470 euro e viene spacciato nelle strade a 67 mila euro (+4.600%). Un chilo di Sidenafil, principio attivo del Viagra, costa 60: trasformato in pasticche ne frutta 100 mila (+166.700%). Non sorprende perciò che sempre più criminali abbandonino il narcotraffico per dedicarsi ai farmaci contraffatti, prodotti spesso negli stessi laboratori dove si raffinano gli stupefacenti. In uno di questi, in Canada, la polizia sequestrò nel 2008 merce per un valore di 5 milioni di dollari: anfetamine e ecstasy, ma anche 25 mila pastiglie di falso Viagra. Nel 2010, il traffico globale ha generato un giro d’affari pari a 75 miliardi di dollari, in crescita del 92% rispetto al 2005. Si calcola che il 10% dei farmaci presenti sul mercato mondiale sia fasullo.
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Fonte: Avvenire
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