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La Francia chiede all’Ue di bloccare le pillole anticoncezionali di terza e quarta generazione

Farmaci Redazione DottNet | 11/01/2013 21:12

La Francia si e' rivolta all'Unione europea perche' venga limitata la prescrizione delle pillole anticoncezionali dette di terza e quarta generazione, a base di nuovi progestativi, come il gestodene o il desogestrel. Lo ha annunciato il ministro francese della Sanita', Marisol Touraine, durante una conferenza stampa che si e' tenuta  a Parigi. ''Faremo appello all'Europa, non per sospendere queste pillole, ma per modificare le loro indicazioni di prescrizione'', ha precisato Dominique Maraninchi, direttore della'Agenzia francese del farmaco.  

Allo stesso tempo, l'Agenzia europea del farmaco (EMA) ha fatto sapere in un comunicato che le donne ''non hanno alcun motivo di sospendere l'uso'' di queste pillole. L'allarme contro le pillole di terza e quarta generazione e' scattato in Francia dopo la denuncia di una giovane donne diventata disabile al 65% a seguito di un incidente vascolare cerebrale. L'ictus dagli effetti devastanti e' arrivato solo tre mesi dopo che la giovane aver cominciato a prendere una pillola commercializzata dalla Bayer con il nome di Meliane.   La Francia, dunque, lancia l'allarme pillola. Secondo il ministro queste pillole a base di nuovi pregestativi, come il gestodene e il desogestrel,  il rischio di trombosi, flebiti o embolie polmonari, è doppio (4 casi su 10 mila, invece di 2 casi su 10 mila per le pillole di seconda generazione). I sospetti riguardano una quarantina di marche di queste pillole, entrate in commercio dagli anni '90. Parigi ha deciso di sospendere il loro rimborso da parte della previdenza sociale a partire dal 31 marzo. Vuole che la loro prescrizione sia limitata ai soli specialisti e solo ''in secondo ricorso'', in caso cioe' di intolleranza nei confronti delle altre pillole, solo dopo adeguati esami medici e con controlli regolari. Si intende inoltre approfondire la conoscenza degli effetti collaterali. Se Parigi non puo' ritirare dal mercato questi contraccettivi (solo l'Ue puo' farlo), potrebbe pero' decidere di sospenderne la vendita.

L'annuncio di oggi del ministro francese si scontra con una comunicazione rassicurante dell'Agenzia europea del Farmaco (EMA): ''Non ci sono nuove prove per modificare il profilo di sicurezza attuale delle pillole combinate, attualmente in commercio. Non c'e' alcuna ragione che le donne sospendano la loro contraccezione''. L'EMA, che ha sede a Londra, ha precisato di non aver avuto allarmi simili da nessun altro paese dell'Unione. Anche il governo belga ha annunciato, dal conto suo, piu' informazione sulla questione, ma nessuna messa in discussione di questi farmaci. Eppure in Francia, dove piu' di 2 milioni di donne prendono una di queste pillole, questi messaggi non bastano a rassicurare. Da giorni la drammatica vicenda di Marion Larat e' nei pensieri di tutte. Alcuni giorni fa, Marion, 25 anni, ha denunciato il gigante farmaceutico tedesco Bayer: nel 2006 e' rimasta vittima di un devastante ictus che l'ha resa disabile al 65%. Erano passati solo tre mesi da quando, per sconfiggere l'acne, aveva cominciato a prendere una pillola in vendita con il nome di Meliane. Marion non sapeva all'epoca di soffrire di un'anomalia genetica che agisce sul fattore di coagulazione e aumenta il rischio di trombosi venosa. Una trentina di nuove denunce saranno depositate in Francia nei prossimi giorni, alcuni per casi gravi di afasia, epilessia, emiplegia, legati al consumo della pillola. Negli Stati Uniti sono in corso oltre 13 mila cause di questo tipo.

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