Un lavoro che mancava, come afferma con mal celato entusiasmo Giovanni Greco, professore ordinario di Chimica farmaceutica presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Napoli “Federico II” e vicepresidente della Divisione di Chimica Farmaceutica della SCI. E così si è messo all’opera e in pochi mesi ha dato alle stampe il suo libro “Chi può fare cosa nel settore della consulenza dietetica. Aspetti normativi di dietoterapia e di educazione alimentare” (126 pagine, Loghia edizioni -15 giugno 2011 – euro 15) che rappresenta, una sorta di guida, ma anche di più, nel campo della dieta curandone tutti gli aspetti normativi.
Una novità, dunque, nel panorama editoriale che, partendo da una serie d’interrogativi (“Cosa s’intende per “educazione alimentare”? Quali sono le principali differenze tra educazione alimentare e dietoterapia? Chi può “prescrivere” una dieta e chi può “elaborare” una dieta? Qual è la linea di confine tra “orientamento nutrizionale” e “consiglio” al cliente che acquista integratori alimentari? Qual è il ruolo svolto dalle varie figure professionali che operano nel settore della consulenza dietetica?”) ci porta a comprendere l’aspetto legale della materia aiutando il lettore a districarsi nel frammentato scenario normativo che regola la consulenza dietetica.
Professor Greco, chi può prescrivere una dieta?
La dieta la prescrive rigorosamente il medico. ma c’è anche un altro aspetto da considerare, ovvero l’educazione alimentare, che è quell’assieme di corretti stili di vita divulgati anche dal biologo, dal dietista, dal farmacista o dai maestri nelle scuole.
Ma in genere la dieta è una prescrizione terapeutica
In quel caso solo il medico può farlo. Altri che lo fanno violano il codice penale: siamo davanti all’esercizio abusivo di professione.
Invece consigliare uno stile di vita corretto è ben altra cosa
Senza dubbio: anche in palestra si possono dare consigli su cosa e come mangiare con meno sale per esempio. E’ così nelle farmacie, dove il professionista può ricordare al cliente l’importanza degli stili di vita salutari per migliorare il benessere della collettività.
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La correlazione emerge per la prima volta da uno studio condotto presso l'Università della California, a Riverside, e pubblicato sul Journal of Clinical Investigation Insight
I ricercatori del Labanof dell’Università Statale di Milano hanno esaminato due scheletri di donne e dei loro feti, con deformità attribuibili all'osteomalacia, una patologia legata alla fragilità ossea e associata alla carenza di vitamina D
Lo rivela uno studio effettuato su 1771 studenti di 48 scuole elementari pubbliche di Madrid
La pratica potrebbe salvare 820.000 vite l'anno
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