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Gastroenterologia, scoperta una nuova terapia contro l’Helicobacter pylori

Gastroenterologia Redazione DottNet | 21/05/2012 18:38

E' piu' rapida, piu' efficace e con minori effetti collaterali. La nuova terapia contro l'Helicobacter pylori, sperimentata dalla Seconda Universita' di Napoli, promette di essere un importante balzo in avanti per la medicina. Il fastidioso batterio, che abita lo stomaco umano e che e' causa di patologie spesso gravi, tra cui la gastrite, adesso ha infatti un nuovo nemico. Si tratta di una terapia cosiddetta di primo impatto che, nel giro di cinque giorni, riesce a eradicare il batterio nel 90 percento dei casi trattati.

A contrarre l'Helicobacter, spesso senza neanche saperlo, e' il 40% della popolazione occidentale. In Oriente le percentuali salgono addirittura al 90%. La diffusione e' oro-fecale e oro-orale ed e' tipica dei luoghi affollati con un'atmosfere poco ossigenate. Gli effetti sull'organismo sono spesso gravi, a partire dalla gastrite, in molti casi asintomatica, che colpisce praticamente tutti quelli che contraggono il batterio. E ancora, su 100 soggetti, il 10% sviluppa un'ulcera duodenale e circa il 2% un tumore del tratto gastrointestinale.

''Con la nuova terapia messa a punto dal nostro dipartimento - dice il direttore di Gastroenterologia della Seconda Universita' di Napoli, Marco Romano - migliorano i risultati e si riducono i tempi di somministrazione dei farmaci e gli effetti collaterali''. Le terapie attualmente utilizzate si basano sull'impiego di due antibiotici e di un inibitore della secrezione gastrica. Ma si tratta di terapie di lunga durata e spesso piene di effetti collaterali a fronte di batterio che e' sempre piu' farmacoresistente.
E cosi', spiega Romano, al dipartimento di Gastroenterologia della Sun viene sperimentata una nuova terapia che a luglio verra' anche pubblicata sulla rivista Gastroentology, vera e propria Bibbia del settore. Piu' aggressiva questa, cosiddetta di primo impatto, della durata di cinque giorni e basata su tre antibiotici e un inibitore della secrezione gastrica a elevato dosaggio. E i risultati della sperimentazione condotta su 90 pazienti, spiega ancora Romano, dimostra una eradicazione del batterio del 90%, superiore a quella della vecchia terapia che era del 70%. Si abbattono anche i tempi di somministrazione dei farmaci, si riducono gli effetti collaterali e aumenta l'efficacia. ''Si tratta di un'importante progresso terapeutico - dice Romano - che migliora l'efficacia e la qualita' della vita dei pazienti''

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