L’iperemesi rappresenta uno dei principali effetti collaterali a cui sono esposte le donne in gravidanza, in quanto può comportareperdita di peso, disidratazione e chetosi, fino ad arrivare a danno epatico, nei casi di iperemesi persistente. È questo l’oggetto di uno studio di coorte effettuato in Nuova Zelanda, Australia, Irlanda e Regno Unito tra il novembre 2004 ed agosto 2008 e successivamente pubblicato sulla rivista Public Library of Science. Tale studio è stato effettuato con l’obiettivo di studiare l'associazione tra iperemesi gravidica ed alterato stato di benessere cognitivo, comportamentale ed emotivo in gravidanza.
La coorte presa in considerazione consisteva di 3.423 donne nullipare reclutate per uno screening avente come endpoint la gravidanza (SCOPE).
Le donne sono state intervistate alla 14°-16° settimana di gestazione ed alla 18°-20° settimana. È stata, successivamente, implementata una comparazione tra le donne con una diagnosi di iperemesi gravidica (HG) e le donne in cui l’iperemesi non è stata rilevata. Le principali misure di outcome considerate sono state le seguenti: il Trait Anxiety Inventory (STAI, range 6-24), il Perceived Stress Scale (PSS, range 0-30), l’Edinburgh Postnatal Depression Scale (EPDS, range 0-30) e il Response to Pregnancy Score (vedi tabella). Durante il periodo di osservazione 164 donne hanno mostrato sintomi di HG prima della15esima settimana. Le donne con HG hanno mostrato misure relativamente più alte di STAI, PSS, GEPD e di Response to Pregnancy Scorerispetto alle donne senza HG. Queste differenze sono state osservate sia tra la 14° e la 16° settimana di gestazione, sia tra la 18° e la 20°.
Bibliografia: McCarthy FP et al. A Prospective Cohort Study Investigating Associations between Hyperemesis Gravidarum and Cognitive, Behavioural and Emotional Well-Being in Pregnancy PLoS One. 2011;6(11):e27678. Epub 2011 Nov 18.
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