Arrivato alla sua nona edizione il corso di interventistica periferica e aortica organizzato dalla Clinica Montevergine di Avellino si occuperà questa volta del trattamento chirurgico del forame ovale pervio, patologia balzata recentemente agli onori della cronaca perché ha interessato il calciatore del Milan Antonio Cassano. Intervento chirurgico possibile utilizzando sistemi di chiusura transcatetere, sviluppati inizialmente per la chiusura percutanea dei difetti interatriali.
Sono affette da forame ovale pervio circa il 25% delle persone, ma la patologia ha interesse chirurgico solo nell'1 per cento dei casi, se la sintomatologia è documentata: la diagnosi di stroke deve essere effettuata ecograficamente per confermare il passaggio di sangue da destra a sinistra, dato che deve essere confermato con la risonanza magnetica. Nella Clinica Montevergine, come verrà documentato durante il convegno con una serie di interventi in diretta, il forame ovale pervio viene risolto applicando per la prima volta in Europa un particolare stent, il Flex II Occluder, che presenta una serie di importanti vantaggi per i pazienti. L'impianto ha non solo un nuovo disegno di intreccio maglia, ma è costituito da un solo strato singolo di metallo - nel versante atrio destro, mentre nel versante atrio sinistro c'è un patch in dacron - la riduzione del 50% della presenza di metallo rappresenta un vantaggio perché, col passare del tempo, si evitano i problemi di ossidazione della placca metallica. Fra l'altro è minore la presenza del nikel che nei pazienti affetti da questa patologia è spesso causa di insistenti e dolorose cefalee.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
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Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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