Il primo malato affetto da un tumore raro, localizzato alla base della testa, ha completato la sua terapia con un fascio di protoni presso il centro di adroterapia di Pavia. A dieci anni esatti dalla progettazione e realizzazione del centro ideato dal fisico Ugo Amaldi e voluto da Umberto Veronesi, l'istituto ha raggiunto dopo anni di test sperimentali, il suo primo obiettivo. Ad annunciarlo al congresso dei radioterapisti oncologi riuniti a Genova il professor Roberto Orecchia, direttore scientifico del Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao).
Il progetto dalla sua nascita e' stato lungo e faticoso: ha ottenuto un finanziamento di 124 milioni di euro ed e' stato realizzato ex novo grazie a contributi del ministero della salute, di policlinici universitari, della Regione Lombardia, della Cariplo, dell'istituto nazionale di fisica nucleare. ''Un progetto innovativo - spiega Orecchia - che si basa sull'uso terapeutico di ioni pesanti (protoni e ioni di carbonio) che possono essere efficaci non per tutti i malati ma solo per alcuni tipi di tumore: ed e' per questo che tutti i prossimi casi saranno selezioni secondo criteri clinici stabiliti dal consiglio superiore di sanita' e da un comitato scientifico ed etico.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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