Clinical Cancer Research ha pubblicato un recente studio pilota condotto su 26 pazienti. Obiettivo della ricerca è stato valutare il vantaggio terapeutico di un vaccino ricombinante poxvirale (un preparato geneticamente modificato a partire dal vaccino classico anti-vaiolo) in donne con un carcinoma ovarico o mammario limitatamente esposte alla chemioterapia. I risultati dello studio hanno mostrato che pazienti con un carico tumorale limitato e con un sistema immunitario non compromesso da molteplici cicli di chemio hanno tratto beneficio dal vaccino, alcune hanno avuto una buona risposta clinica alle terapie eseguite dopo lo studio.
Le partecipanti reclutate nello studio avevano un tumore al seno o all’ovaio metastatico, andato in progressione dopo la terapia standard oppure erano pazienti non candidabili per le comuni terapie. Tutte erano pesantemente pretrattate e 21 di esse avevano già fatto tre o più cicli di chemioterapia in precedenza. Le pazienti sono state sottoposte a iniezioni mensili con il vaccino PANVAC, che esprime i marcatori tumorali CEA e MUC-1. Tra le donne colpite da tumore al seno, cinque presentavano livelli sierici elevati di CEA all’inizio dello studio e due hanno mostrato una riduzione del marker dopo il trattamento col vaccino, mentre quattro hanno ottenuto una stabilizzazione della malattia.
Bibliografia: M. Mohebtash, et al. A pilot study of MUC-1/CEA/TRICOM poxviral-based vaccine in patients with metastatic breast and ovarian cancer. Clin Cancer Res 2011;17(22):1-10.
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