La cooperazione di medicina generale sempre più si sta consolidando come partner del SSN nei processi di innovazione per il miglioramento delle cure e la sostenibilità del sistema. L’istituzione di una partnership tra pubblico e privato punta alla collaborazione di soggetti economici appartenenti a diverse categorie, in ambiti di azione complementari tra loro, ma accomunati dall’interesse nei confronti del territorio in cui operano e dalla necessità di sviluppare idee progettuali in settori dalle grandi potenzialità. Uno degli obiettivi del partenariato in sanità può essere quello di creare una rete innovativa capace di promuovere, divulgare e trasferire esperienze e tecnologie, generando effetti positivi per tutti gli attori del sistema sanitario (pazienti, medici, amministratori, etc.).
Una rete sempre più informatizzata, come quella che si sta sperimentando nel Trevigiano dove è possibile controllare i propri dati di salute, prendere un appuntamento per una visita medica o fissare un esame clinico, tutto rigorosamente online. Sono i servizi di 'cloud computing' offerti dall'Ulss 8 di Asolo (Treviso) a 250 mila cittadini. L'Unità locale socio sanitaria, tra le prime in Italia, ha infatti attivato un hub che collega in rete sportelli, ambulatori, reparti, ambulatori e medici di medicina generale, realizzando al contempo uno spazio per lo stoccaggio e la protezione dei dati (referti, ricette mediche elettroniche, prenotazioni, pagamenti online dei ticket) e rendendo possibile la gestione informatizzata non solo di questi dati ma anche dei farmaci e delle relative prescrizioni dei medici. Così facendo l'Ussl 8 si colloca tra gli apripista del cloud computing, avendo raccolto in un'unica ideale 'nuvola', creata ad hoc, tutte le tecnologie informatiche disponibili, in modo da permettere l'utilizzo di dati e risorse hardware e software distribuite in remoto. La nuova frontiera del Cloud un domani potrebbe essere sinergica con le cooperative di Medici di medicina generale, un sistema innovativo e di cui si è parlato nel corso del convegno “La cooperazione di medicina generale per innovare, fare rete e creare lavoro. Le partnership pubblico-privato in sanità”, organizzato nell’ambito del Forum PA da Fimmg, Federsanità Anci e Ancom, l’associazione che riunisce circa 100 cooperative, ovvero 5mila medici di medicina generale.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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