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Le cooperative di medici di medicina generale per innovare e fare rete. E con il Cloud computing si apre l’ultima frontiera della sanità elettronica tra fascicolo e ricette online

Medicina Generale Silvio Campione | 11/05/2011 19:03

La cooperazione di medicina generale sempre più si sta consolidando come partner del SSN nei processi di innovazione per il miglioramento delle cure e la sostenibilità del sistema. L’istituzione di una partnership tra pubblico e privato punta alla collaborazione di soggetti economici appartenenti a diverse categorie, in ambiti di azione complementari tra loro, ma accomunati dall’interesse nei confronti del territorio in cui operano e dalla necessità di sviluppare idee progettuali in settori dalle grandi potenzialità. Uno degli obiettivi del partenariato in sanità può essere quello di creare una rete innovativa capace di promuovere, divulgare e trasferire esperienze e tecnologie, generando effetti positivi per tutti gli attori del sistema sanitario (pazienti, medici, amministratori, etc.).

Una rete sempre più informatizzata, come quella che si sta sperimentando nel Trevigiano dove è possibile controllare i propri dati di salute, prendere un appuntamento per una visita medica o fissare un esame clinico, tutto rigorosamente online. Sono i servizi di 'cloud computing' offerti dall'Ulss 8 di Asolo (Treviso) a 250 mila cittadini. L'Unità locale socio sanitaria, tra le prime in Italia, ha infatti attivato un hub che collega in rete sportelli, ambulatori, reparti, ambulatori e medici di medicina generale, realizzando al contempo uno spazio per lo stoccaggio e la protezione dei dati (referti, ricette mediche elettroniche, prenotazioni, pagamenti online dei ticket) e rendendo possibile la gestione informatizzata non solo di questi dati ma anche dei farmaci e delle relative prescrizioni dei medici. Così facendo l'Ussl 8 si colloca tra gli apripista del cloud computing, avendo raccolto in un'unica ideale 'nuvola', creata ad hoc, tutte le tecnologie informatiche disponibili, in modo da permettere l'utilizzo di dati e risorse hardware e software distribuite in remoto. La nuova frontiera del Cloud un domani potrebbe essere sinergica con le cooperative di Medici di medicina generale, un sistema innovativo e di cui si è parlato nel corso del convegno “La cooperazione di medicina generale per innovare, fare rete e creare lavoro. Le partnership pubblico-privato in sanità”, organizzato nell’ambito del Forum PA da Fimmg, Federsanità Anci e Ancom, l’associazione che riunisce circa 100 cooperative, ovvero 5mila medici di medicina generale.

Al centro dei lavori l’esperienza sulla cooperazione, appunto, che oggi riguarda quasi il 10% dei medici di medicina generale, e come  possa essere utilizzata per sviluppare l’assistenza primaria sul territorio, obiettivo che tutti, a cominciare da Governo e Regioni, dichiarano essere prioritario per garantire risposte appropriate di salute con modalità economicamente sostenibili. Per Domenico Quadrelli (Ancom)  “Le cooperative di medici di medicina generale nascono per consentire ai medici di assolvere meglio i loro compiti. Oggi che, anche a causa della crisi economica, ci viene chiesto di fare più cose con le stesse risorse, noi possiamo rispondere migliorando le prestazioni, ovvero utilizzando le evidenze scientifiche e le reti, umane e informatiche”. A sua volta Luigi Mandia (Federsanità Anci) riconosce il ruolo di avanguardia svolto dalle coop: “la realtà ha preceduto le norme e il cooperativismo medico ha generato contenitori e contenuti”. Le cooperative di Mmg hanno avuto il merito di aver introdotto molte novità. Per esempio Fabrizio Muscas (Ancom) ha descritto il progetto Impact, dedicato a sviluppare la conoscenza e l’utilizzo delle terapie contro il dolore anche nell’assistenza primaria: un progetto rivolto in prima istanza ai medici riuniti nelle coop campane, ma che potrebbe allargarsi anche agli altri medici di mg per fare formazione su questo tema. Alfredo Montefusco ha invece descritto la trasformazione in Uccp del piccolo Ospedale di Cerreto Sannita, affidato alla coop Samnium Medica, con un finanziamento regionale di 468mila euro.
Antonio Calicchia ha puntato sul progetto di “ospedale virtuale” realizzato a Roma dalla Coop. RomaMed, per prendere in carico la popolazione anziana con un servizio di assistenza a domicilio che ruota proprio intorno al medico di medicina generale. Egidio Giordano ha esposto i risultati della Coop. Nuova Dimensione Medica: anche grazie all’Accordo integrativo regionale realizzato in Basilicata, la coop. ha concordato un intervento nel distretto Lauria-Senise finalizzato a ridurre le ospedalizzazioni e la spesa farmaceutica, non attraverso misure “repressive” verso i medici ma sviluppando la clinical governance. Un elemento cruciale delle coop sta nella possibilità di disporre di banche dati, utilizzabili per avere dati epidemiologici e clinici. Il data base di Campania Medica, ad esempio, raccoglie dati di oltre il 15% dei medici campani, consentendo, come ha spiegato Giovanni Arpino, di compiere molte importanti verifiche, passando dalla Evidence based medicine alla Evidence based practice, ovvero verificando nella pratica clinica l’efficacia delle indicazioni. Altro aspetto importante delle coop mediche è la presenza dei collaboratori, articolati in personale di studio, infermieri, Oss. Una presenza, ha sottolineato Dario Grisillo (FimmgMatica), che migliora il servizio reso ai cittadini e che può avere risvolti importanti anche in termini occupazionali. Già, ma come sarà il futuro prossimo? Per Enzo Simone, per anni presidente dell’Ancom, la  cooperativa oggi deve occuparsi anche di accreditamento dell’assistenza primaria. Ma per poter compiere questo passaggio è indispensabile ridefinire il ruolo dell’mmg, ha precisato Silvestro Scotti (Fimmg), anche con la modifica dell’articolo 8 del 229/99, quello che definisce appunto il rapporto del Ssn con mmg e pediatri, superando l'ambiguità della definizione di "rapporto parasubordinato". Una ridefinizione che ha come premessa culturale la definizione di cosa sia davvero l’Assistenza Primaria, ovvero la stesura di una “tassonomia dell’Assistenza Primaria”, ha ricordato Maria Concetta Mazzeo (Gisap). Per Giorgio Gemelli (Legacoop) siamo in vista di una nuova riforma sanitaria e in questa prospettiva il mmg rischia di diventare “il punto in cui si scaricano le criticità”, per questo le coop devono diventare a pieno titolo un soggetto politico e intervenire ai tavoli decisionali. Un cambiamento epocale intanto è già avvenuto ed è quello offerto dalle nuove tecnologie, come ha ricordato Sergio Pillon (Società italiana Telemedicina): “le coop mediche si stanno mostrando in grado di utilizzarlo al meglio, potendo contare su più strumenti di quelli a disposizione di un singolo medico”. Clicchi qui per essere informato.

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