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Tumori, c'è un codice genetico ancora da decifrare. Pandolfi: le molecole dell'Rna dialogano tra loro

Oncologia Redazione DottNet | 09/05/2011 19:18

C'e' un intero mondo parallelo, fatto di materiale genetico finora trascurato, che potrebbe essere fondamentale per capire i meccanismi alla base dei tumori. A decifrarne il 'codice', e ad iniziare a scrivere la nuova biologia che c'e' dietro, e' stato Pier Paolo Pandolfi, direttore del Centro per la ricerca sul cancro alla Harvard Medical School di Boston, che ha esposto le sue teorie durante una lezione all'Istituto Regina Elena di Roma.
 

"Finora abbiamo studiato in maniera maniacale solo il 2% del genoma, quello che codifica le proteine - spiega Pandolfi - ma anche quel 50% che e' tradotto in molecole di Rna e che pero' non viene trascritto in proteine ha una sua funzione, ed e' fondamentale per capire ad esempio tutte le mutazioni causate dai tumori alle cellule".
La scoperta fondamentale fatta da Pandolfi e dal suo gruppo di lavoro e' che tutte le molecole di Rna, sia quelle che codificano proteine sia le altre, sono in grado di comunicare tra loro, influenzandosi a vicenda. Le 'lettere' usate in questo codice sono le molecole di microRna, che legandosi agli Rna piu' grandi li 'spengono': "I tipi di microRna sono limitati - spiega Pandolfi - quindi piu' Rna lunghi sono regolati dagli stessi Rna 'corti'. Questo vuol dire ad esempio che se un gene viene sovraespresso, ad esempio a causa di un tumore, il suo effetto si sentira' anche su altri geni 'Avatar'".


Un esempio studiato in questo momento da Pandolfi e' il gene Pten, uno degli oncosoppressori piu' 'famosi'. L'avatar' di Pten, uno pseudogene molto simile che pero' non codifica delle proteine, e' in grado di modificare l'espressione di quello 'principale': "Ognuno di questi frammenti di materiale genetico che era considerato spazzatura ha in realta' una funzione - spiega l'oncologo, che ha appena ricevuto il premio 2011 della Fondazione Alessio Pezcoller per la ricerca internazionale sul cancro - questo aggiunge ai geni che gia' studiamo altri 20mila pseudogeni, piu' migliaia di frammenti di Rna lunghi di cui non si conosce l'utilita'.
Il vocabolario per scoprirne le funzioni sta proprio nelle 'lettere' di microRna, ed e' gia' possibile solo con la bioinformatica prevedere quali sono i frammenti che comunicano tra loro. Stiamo riscrivendo una nuova biologia".
Questi studi, che sono fondamentali per capire meglio come funzionano i tumori a livello generico, saranno utili anche in molte altre aree della medicina: "E' un lavoro enorme, che richiede risorse grandissime. Alcune prime applicazioni sono gia' in sperimentazione - spiega Pandolfi - ad esempio una compagnia danese utilizza un farmaco per bloccare il microRna necessario al virus dell'epatite C"

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