Non solo stili di vita poco sani, ipertensione e ipercolesterolemia alla base delle coronopatie, ma in alcuni casi la colpa e' di una mutazione genetica. Emerge da uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Cardiovascular Prevetion and Rehabilitation, e condotto dai ricercatori della Clinica Medica IV dell'Universita' di Padova coordinati dal prof. Gian Paolo Rossi, in collaborazione con la Divisione di Cardiologia di Cittadella (Padova) diretta dal prof. Mario Zanchetta.
Infarto del miocardio e ictus sono la maggior causa di morte prematura nei paesi industrializzati: i ricercatori si sono quindi rivolti allo studio del genoma nella speranza di migliorare la possibilita' di identificare i soggetti a rischio con una maggior precisione. Gia' nel 2003 un gruppo di ricercatori guidati dal prof. Eric Topol della Cleveland Clinic identifico' in una famiglia scandinava emigrata negli States una delle prime alterazioni genetiche che predispongono alla coronopatia: una delezione di un gene nell'esone 11 del gene Mef2a conferiva un elevato rischio di infarto miocardico. ''Sottoponendo al test genetico un'ampia casistica di pazienti sottoposti a un'indagine coronografica dello studio Genica - spiega Rossi - abbiamo recentemente identificato la delezione MEF2a in un paziente siciliano.
Società scientifiche ed esperti concordano sulla necessità di agire sull’organizzazione e il monitoraggio – anche attraverso i LEA - e sulla comunicazione per un paziente più consapevole
Per colmare questo vuoto, è stato realizzato il Manifesto: “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”
Abbott annuncia la disponibilità in Italia di AVEIR™ DR, il primo sistema di pacemaker bicamerale senza fili al mondo per trattare le persone con un ritmo cardiaco anomalo o più lento del normale. Eseguiti già i primi impianti in Italia
Il documento ha affrontato il tema dell’aderenza terapeutica nei suoi diversi aspetti, sia a livello mondiale che italiano
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