Canali Minisiti ECM

Doxofillina nel trattamento delle malattie polmonari, rewiew

Pneumologia | 16/02/2011 16:50

Le basi xantinecome la teofillina sono state utilizzate nel trattamento delle malattie polmonari fin dai primi anni del 1900, ma hanno l’inconveniente di avere una finestra terapeutica molto stretta e posso dare interazioni con altri farmaci. L’immissione in commercio di altre classi di farmaci ha limitato l'uso delle xantine.

 La doxofillina è una base xantinica che sembra avere sia attività broncodilatatoria che antinfiammatoria, con una finestra terapeutica migliore rispetto alle xantine convenzionali, come la teofillina . Attualmente, si discute sulle prove a sostegno degli effetti di quest’ultima nel trattamento delle malattie polmonari.

Bibliografia: Page CP. Et al. Doxofylline: a "novofylline" Pulm Pharmacol Ther. 2010 Aug;23(4):231-4. Epub 2010 Apr 7.

Commenti

I Correlati

Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie

Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen

I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali

Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri

Ti potrebbero interessare

Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie

Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen

I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali

Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri

Ultime News

Più letti