"Sorprende profondamente l'allarme e il polverone che alcuni stanno tentando di sollevare attorno al decreto Milleproroghe, per la parte riguardante il flusso dei dati sulla Procreazione medicalmente assistita (Pma). Si tratta sostanzialmente dell'attuazione del decreto legislativo 191/2007, che il senatore Ignazio Marino non può non conoscere, considerato che è stato approvato in Commissione Sanità quando lui la presiedeva, e firmato" dall'allora "ministro della Salute Livia Turco nel novembre 2007".
Lo sottolinea in una nota il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella. "Per quanto riguarda l'avvocato Filomena Gallo, che forse non ha letto ne' le tre direttive europee sulla materia ne' i decreti di recepimento - prosegue Roccella, riferendosi alle critiche della presidente dell'associazione Amica Cicogna sull'emendamento, approvato in Senato, al decreto Milleproroghe sui dati delle coppie che si sottopongono alla fecondazione assistita - la invitiamo a documentarsi in maniera dettagliata prima di parlare. Il decreto 191 e il successivo collegato recepiscono direttive europee che stabiliscono criteri di qualità, trasparenza e sicurezza per cellule e tessuti, e che si applicano ovviamente anche ai centri di Pma". "Sono norme stabilite a livello europeo - prosegue - a garanzia dei pazienti, che prevedono la tracciabilità del materiale biologico conservato in tutte le biobanche europee a uso clinico, compresi i centri Pma, e che quindi non riguardano ne' i trattamenti iniziali a cui sono sottoposte le coppie infertili, ne' le eventuali gravidanze e tanto meno i bambini nati, ma è limitata alle cellule riproduttive"."Le modalità con cui questi dati saranno raccolti e gestiti, in forma disaggregata - aggiunge il sottosegretario - sono le stesse già attualmente seguite dalle biobanche che conservano le cornee o dalle banche dell'osso, tanto per fare qualche esempio, e quindi nel pieno rispetto di tutte le disposizioni del Garante della Privacy.
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