Le iniezioni di ferro possono correggere l'anemia e i sintomi dell'astenia, cioè della continua debolezza causata da un tumore, riportando nel 90% dei malati l'emoglobina a valori normali.
E' il risultato di una ricerca condotta dall'Oncologia Falck dell'Ospedale Niguarda di Milano, pubblicata sul Journal of Clinical Oncology. ''Lo studio - spiega Paolo Pedrazzoli, ricercatore dell'Oncologia Falck - ha dimostrato che se si somministra ferro per via endovenosa in associazione alla darbopoietina, farmaco in uso per migliorare i sintomi dell'anemia e dell'astenia oncologica, la percentuale di pazienti nei quali si osserva una normalizzazione dei valori di emoglobina aumenta fino al 90%''. L'astenia, spiegano gli esperti del Niguarda, è una condizione complessa caratterizzata da un forte senso di stanchezza, dalla sensazione che le proprie energie siano diminuite e dall'aumento del bisogno di riposarsi. ''In corso di trattamento chemioterapico l'astenia risulta essere l'effetto collaterale più frequente, più durevole nel tempo e con il maggior impatto sulla qualità della vita'', tutti motivi che dimostrano l'importanza e l'utilità di uno studio come quello pubblicato dall'Oncologia Falck.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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