La Broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), malattia cronica polmonare caratterizzata da una ostruzione bronchiale, è oggi la quarta causa di morte in Europa e negli Usa, dove si contano quasi 65.000 decessi all'anno. Ma le stime rilevano che la Bpco è destinata a diventare la terza causa di morte nel mondo nel 2020. Anche i dati italiani sono alti: la malattia colpisce nel nostro Paese tra l'8% e il 12% della popolazione adulta, con i fumatori più a rischio: il 20-40% di loro raggiunge la malattia conclamata.
Questo è quanto emerso dal 14esimo Congresso internazionale intitolato 'Asma Bronchiale e Bpco: obiettivi, rimedi e strategie', organizzato dalla Unità operativa complessa di Pneumologia dell'Azienda Ulss 22 di Bussolengo, diretta da Roberto W. Dal Negro, con il patrocinio di tutte le società italiane di medicina respiratoria, del Capitolo italiano dell'American College of Chest Physicians, della Regione Veneto, del Comune di Verona, dell'Ordine dei Medici e Odontoiatri delle Provincia e dell'Ulss 22.
Oltre a un grave danno in fatto di salute, la Bpco e l'asma rappresentano anche un oneroso impegno economico. "I costi, secondo i dati più recenti - dice Dal Negro - sono pari a 2.700 euro circa per la Bpco, 1.500-1.600 per l'asma. Per quanto riguarda l'asma, i costi diretti equivalgono a circa il 60% del valore totale, ma anche l'assenteismo dal lavoro rappresentano un costo importante".
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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