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A Milano 500mila tabagisti: al via il nuovo centro antifumo

Pneumologia Redazione DottNet | 16/12/2010 17:51

Colloquio psicologico, visita pneumologia e prescrizione terapeutica (un insieme di farmaci e trattamenti psicologici): sono questi i tre passaggi in cui si snoda il percorso diagnostico del Centro Antifumo inaugurato oggi all'Ospedale Sacco di Milano. Secondo gli esperti, a un anno dall'inizio del trattamento una percentuale di persone tra il 30 e il 37 per cento smette di fumare. "In Italia - ha ricordato Delfino Legnani, direttore del Dipartimento di Pneumologia dell'Ospedale Sacco di Milano - ci sono 11 milioni di fumatori e i decessi sono 85.000 all'anno. Nella sola citta' di Milano sono 500mila le persone che convivono con questa dannosa abitudine. Si pensi che nell'Unione europea muoiono 650mila persone ogni anno per il fumo. Un numero enorme, pari a tutta la popolazione di Malta e Lussemburgo. Una strage silenziosa che viene resa ancor piu' drammatica dal fatto che vanno aggiunte al conto 19mila vittime del fumo passivo".

"Un altro dato risulta particolarmente significativo - evidenzia il direttore generale del Sacco Alberto Scanni -: in Italia nel 2009 fumava il 23 per cento della popolazione, quasi una persona ogni quattro, ma soltanto 12 mesi prima la percentuale si assestava al 22,2 per cento. Nonostante la diffusione delle informazioni sui rischi del fumo, non sembra scemare il numero di quanti decidono di accendersi una sigaretta".Scomponendo il dato segnalato da Scanni, si scopre che l'incremento del 2009 riguarda sia i maschi che le femmine (con il passaggio per i primi dal 28,6 per cento al 29,5 per cento e per le seconde da 16,3 per cento a 17 per cento) e che interessa in particolar modo i giovani tra i 25 e i 34 anni: in questa fascia la percentuale di fumatori arriva al 31,4 per cento. Sempre nel 2009 la vendita di sigarette e' pero' calata del 3,1 per cento rispetto all'anno precedente e del 9,8 per cento rispetto al 2003 (anno della legge Sirchia): "Questo dato non sconfessa quello sull'aumento dei fumatori - evidenzia il dottor Davide Raiteri, pneumologo del Sacco -, anzi avvalora la tesi sul fatto che a irrobustire le fila dell'esercito dei fumatori siano sempre piu' giovani e giovanissimi: a fronte della diminuzione delle vendite dei pacchetti di sigarette si e' registrato un vigoroso aumento (pari al 26 per cento) della vendita del tabacco trinciato, quello utilizzato per le sigarette fai da te, al quale ricorrono i ragazzi a causa del costo inferiore".

A dimostrare la volonta' dei fumatori di uscire dal "gorgo" di rischi nel quale sono precipitati c'e' un altro dato: il 41 per cento dei fumatori avrebbe tentato di smettere nell'ultimo anno. "Cio' significa - ha spiegato Legnani - che un alto numero di persone e' consapevole dei rischi e cerca una soluzione. Il centro antifumo risponde a questa esigenza.
Si consideri pero' il fatto che nonostante siano numerosi i fumatori che cercano di smettere pochissimi si rivolgono ai centri antifumo, optando in alcuni casi per strategie fai da te. A Milano nel 2008 soltanto 1.600 persone sono state trattate nei diversi centri gia' attivi. C'e' ancora molto da fare, i ragazzi andrebbero educati gia' nei primi anni di scuola prevedendo momenti dedicati esclusivamente a questo argomento". "L'Organizzazione mondiale della sanita' considera ormai da tempo il fumo come una malattia - ha ricordato Scanni - e per me che sono oncologo e' importante sottolineare che dalla combustione del tabacco vengono liberate 250 sostanze nocive (come la nicotina) e 62 sostanze cancerogene. Non dobbiamo mai stancarci di ripeterlo: il fumo causa piu' morti di alcool, droghe, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi assieme"."Il nostro nuovo Centro antifumo - ha precisato Legnani - si impegna a seguire le linee guida dell'Organizzazione mondiale della Sanita', integrando le terapie farmacologiche con il supporto psicologico e il counselling telefonico. La letteratura in materia dimostra che a un anno dall'inizio del trattamento una percentuale di persone tra il 30 e il 37 per cento smette di fumare". Rispetto ai numerosi centri antifumo diffusi a Milano e in Lombardia, quello all'Ospedale Sacco, ha spiega Raiteri, "e' inserito in un grande ospedale pubblico 'generalista', cio' permette un raccordo diretto e veloce per consulenze sulle patologie fumo-correlate (al Sacco sono disponibili cardiologi, gastroenterologi, angiologià). In piu' consente un approccio completo prevedendo il supporto psicologico oltre a quello clinico garantito dal reparto di pneumologia". Per commentare clicchi qui.

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