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Scoperti nuovi farmaci in grado di aumentare secrezione della prolattina. Pubblicati i risultati dello studio dell'Universita' Cattolica di Roma

Ginecologia | 28/09/2010 13:48

Uno studio condotto da esperti del Dipartimento di Scienze Pediatriche medico-chirurgiche e Neuroscienze dello Sviluppo del Policlinico Gemelli di Roma ha pubblicato in questi giorni sul Journal of Pharmacy and Pharmaceutical Sciences, una revisione sistematica della letteratura sui medicinali ''amici'' del latte. La scarsa produzione di latte della mamma è la causa più frequente del fallimento dell'allattamento al seno del neonato e si può verificare per vari motivi: parto pretermine, malattie, separazione della madre dal figlio, riavvio della lattazione dopo un periodo di sospensione e allattamento indiretto.

Le donne che hanno poco latte, dopo che si e' tentato senza successo con interventi educativi nella fase di avvio dell'allattamento, possono essere aiutate dai farmaci che stimolano e mantengono la lattazione determinando l'aumento della prolattina, ormone della lattazione. In particolare il domperidone, usato comunemente per stimolare la motilita' intestinale, e' il galattagogo di prima scelta, spiega Antonio Alberto Zuppa, associato di Pediatria Generale e Specialistica all'Universita' Cattolica di Roma che ha condotto il lavoro, perche' efficace e con effetti collaterali scarsi nella madre e assenti nel neonato.

Fonte: Journal of Pharmacy and Pharmaceutical Sciences

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