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Policlinico S.Donato collabora con Piero Anversa per rigenerare il cuore da staminali

Cardiologia | 17/09/2010 10:25

Milano e Harvard insieme per rigenerare il cuore malato partendo dalle sue cellule staminali. L'Irccs Policlinico San Donato di Milano raccoglie la sfida lanciata da Piero Anversa, cervello italiano emigrato negli Usa, primo scienziato al mondo a individuare la presenza di staminali nel cuore dei mammiferi (uomo compreso) e a sostenere che anche il cuore, come altri organi, possiede la capacità di autorigenerarsi. La strada? Utilizzare le cellule staminali adulte presenti nel cuore umano per mettere a punto nuove terapie, in grado di riformare il tessuto miocardico danneggiato.Il primo trial sull'uomo è in corso negli Stati Uniti. Una grande speranza per chi è colpito da scompenso cardiaco grave dopo un infarto o altri eventi acuti, è convinto Anversa che oggi ha tenuto una lectio magistralis al San Donato.

Leader internazionale in questo filone di studi, il team guidato dallo scienziato alla Harvard Medical School di Boston è un'equipe formata da una quarantina di ricercatori provenienti da tutto il mondo. Una rete in cui si è inserito anche l'Istituto milanese.Di recente, sottolinea infatti l'Irccs in una nota, "il gruppo di Harvard ha stretto un accordo con il Policlinico San Donato per la creazione di un nuovo laboratorio biochimico all'interno del centro diricerca coordinato da Anversa ad Harvard, con lo scopo di potenziare le capacità rigenerative delle cellule staminali cardiache, rendendole più resistenti in situazioni di stress, come quelle che si creano a seguito di un infarto del miocardio o in patologie come il diabete". A dirigere questo laboratorio è stato chiamato Luigi Anastasia, 36 anni,che insieme a Guido Tettamanti ha fondato e coordina da qualche anno il Laboratorio di cellule staminali per l'ingegneria tissutale del San Donato. Le ricerche del Policlinico San Donato hanno come obiettivo, tra gli altri, quello di "utilizzare un approccio chimico-farmacologico per individuare nuove molecole in grado di trasformare cellule adulte, ad esempio quelle del derma, in cellule simili alle cellule staminali, per poi utilizzarle per la rigenerazione del tessuto cardiaco". La possibilità di usare farmaci per 'pilotare' il differenziamento cellulare, invece di modificare artificialmente il Dna delle cellule inserendo nuovi geni, ha suscitato l'interesse di Anversa che ha deciso di creare un nuovo laboratorio di piccole molecole all'interno del suo centro di ricerca ad Harvard, affidato alla guida di Anastasia.

L'accordo tra Harvard e l'Irccs milanese prevede di sviluppare una parte fondamentale delle ricerche in Italia, proprio nei laboratori di San Donato."Sono entusiasta di questa nuova avventura - commenta Anastasia che da qualche mese fa il 'pendolare' tra Milano e Boston - perché nel giro di brevissimo tempo abbiamo creato un ponte tra San Donato e Harvard mettendo insieme in modo sinergico competenze diverse ma complementari. Dal primo giorno stiamo lavorando con una determinazione e un affiatamento incredibili". Anversa precisa che "il cammino sarà difficile, ma siamo ricercatori determinati e sono certo che ce la faremo". Un ottimismo contagioso. "Siamo molto convinti di questa partnership con il gruppo del professor Anversa le cui ricerche, nel campo della medicina riparativa, sono tra le più avanzate al mondo", afferma Gabriele Pelissero, direttore scientifico dell'Irccs Policlinico San Donato. "La fortissima vocazione cardiovascolare e in particolare l'eccellenza cardiochirurgica del nostro ospedale ha consentito ai nostri ricercatori di focalizzare l'attenzione sulle nuovissime metodiche biotecnologiche di rigenerazione dei tessuti del miocardio. Da questo 'matrimonio' tra noi e Harvard - conclude - sono sicuro che non potranno che derivare risultati straordinari".

Fonti: Adnkronos

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