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Scienziati fanno 'ripartire' ovaie topi in menopausa precoce. Studio preclinico

Ginecologia | 16/09/2010 17:18

Nuove speranze per le donne che devono affrontare una menopausa precoce e che per questo non possono più avere figli: gli scienziati dell'università del Cairo (Egitto) hanno infatti testato con successo, per ora solo su modello animale, un metodo per 'riavviare' le ovaie. I risultati dei loro studi sono stati presentati in occasione del Congresso mondiale di fertilità e sterilità, in corso a Monaco di Baviera.

L'insufficienza ovarica precoce colpisce l'1% delle donne sotto i 40 anni, e una su 1.000 (lo 0,1%) con meno di 30 anni. E anche se non esiste un'età 'standard' per la menopausa, gli esperti ritengono che arrivi prima del tempo se si manifesta al di sotto dei 45 anni. Leragioni possono essere anomalie cromosomiche come la sindrome di Down,la carenza di alcuni enzimi che può danneggiare gli ovociti e impedirela produzione di ormoni estrogeni, e infine malattie autoimmuni, che spingono l'organismo ad 'aggredire' se stesso.Il team di scienziati egiziani ha utilizzato cellule staminali per ripristinare la funzionalità ovarica in un gruppo di 60 topi di sesso femminile. I roditori sono stati divisi in quattro gruppi, di cui il primo non ha subito alcun trattamento per fungere da 'controllo'. Tutti gli altri animali sono invece stati trattati con una sostanza chimica che ha interrotto l'attività delle loro ovaie, masolo una parte ha ricevuto anche iniezioni contenenti le cellule staminali. I ricercatori, a distanza di due settimane,hanno potuto verificare che proprio nel gruppo trattato con staminali la funzionalità ovarica si era ristabilita del tutto.

E dopo otto settimane, i livelli di ormoni dei topi trattati sono risultati ugualia quelli dei roditori che non avevano insufficienza ovarica.Un particolare: gli esperti hanno utilizzato cellule staminali maschili per poter facilmente confermare la loro presenza nelle ovaie, semplicemente ricercando il cromosoma Y.Osama Azmy, che ha condotto lo studio, ha dichiarato: "le ovaie trattate hanno ricominciato a produrre ovuli e ormoni. Quello che abbiamo fatto è dimostrare che si può ripristinare pienamente la funzionalità delle ovaie nei topi. Il passo successivo sarà quello di esaminare se e come questi ratti sono in grado di riprodursi e di caratterizzare i cromosomi della prole in seguito al trattamento: si dovrà infatti capire se il cucciolo sarà geneticamente legato alla madre o al donatore di cellule staminali. Questa è la prova che c'è ancora molta strada da fare prima di poter applicare questo alle donne. Tuttavia, questo lavoro lascia sperare che un giorno anche le donne con insufficienza ovarica prematura possano avere un figlio".

Fonte: Figo

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