Cellule staminali del midollo osseo per migliorare la funzionalità ventricolare, la qualità della vita e soprattutto la sopravvivenza dei pazienti con scompenso cardiaco, che arriva a quadruplicarsi. Secondo Strauer, il cardiologo tedesco che seguito lo studio, "anche se le cellule staminali del midollo osseo sono già state impiegate in molte migliaia di pazienti come terapia rigenerativa, c'erano ancora molte domande a cui non era stata data una risposta, soprattutto riguardo all'entità del miglioramento della funzione ventricolare e sugli effetti a lungo termine nello scompenso cardiaco cronico. A esse lo studio Star ha voluto rispondere".
L'indagine ha coinvolto 391 pazienti con scompenso cardiaco cronico a seguito di un infarto. Di questi, 191 hanno accettato di sottoporsi al trapianto di staminali, fra il 2003 e il 2005. Il gruppo di controllo ha invece incluso 200 pazienti non trattati. Il midollo osseo è stato estratto dalla cresta iliaca dei pazienti e sono state identificate e isolate cellule mononucleari, che sono poi state iniettate direttamente nell'arteria legata all'infarto via angioplastica, attraverso un catetere a palloncino. Questo sistema, rispetto alla 'classica' somministrazione intravenosa, consente a un maggior numero di cellule di raggiungere l'area infartuata e di agire per ripararla. Le rilevazioni dei risultati ottenuti è stata effettuata fino a cinque anni dopo il trattamento: tutti i parametri di misurazione della funzionalità cardiaca apparivano migliorati nei pazienti che avevano ricevuto le staminali e i risultati positivi venivano mantenuti nel tempo. Il dato principale è la diminuzione della mortalità a lungo termine nei pazienti trattati con cellule staminali, a confronto con quelli inclusi nel gruppo di controllo. Dopo in media 4,6 anni dalla terapia, infatti, solo 7 pazienti sono morti nel campione che ha ricevuto le staminali 'contro' i 32 del gruppo di controllo.
Fonte: AdnKronos
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