In Italia sono almeno 6 milioni le persone che hanno sofferto almeno una volta nella vita di depressione, e quasi due milioni ne soffrono, ma solo il 15% di chi è depresso chiede aiuto. Sono i dati di un'indagine promossa dalla Commissione Salute istituita dal Ministro per le Pari Opportunità e presentati dal ministro Mara Carfagna a Roma. 'Ad essere colpiti dalla depressione sono in maggioranza donne e giovani - ha aggiunto il ministro - e tre donne su cinque, soprattutto nelle grandi città, conoscono questa malattia'. Il rapporto afferma che il 23% delle assenze dal lavoro è dovuto a questa malattia. I medici di medicina generale hanno inoltre dichiarato di incontrare difficoltà ad inviare i propri assistiti allo specialista e a far accettare loro le terapie (rispettivamente il 70% e dal 48% degli intervistati).
Problemi analoghi sono stati riportati dai farmacisti (28% degli intervistati) e dai familiari di coloro che soffrono di depressione (65% degli intervistati). 'Compito delle istituzioni - ha aggiunto il ministro - è anche quello di intervenire sulle cause della malattia, aiutare donne e giovani prima che si ammalino. Per le moltissime donne che soffrono di depressione dopo il parto, ad esempio, sono a disposizione nuovi servizi di sostegno mentre per le donne che subiscono discriminazioni sul luogo di lavoro, abbiamo fortemente voluto le novità legislative introdotte dalla direttiva europea 54 che prevede pesanti sanzioni quando si verificano questi casi'. Al convegno dal titolo 'Depressione: cosa fare', promosso dall'associazione Idea Roma Onlus, si è parlato anche delle terapie per questa malattia.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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