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Senato, farmacisti anche nelle case di cura e nelle carceri

Professione Silvio Campione | 06/06/2010 10:15

Inserire i farmacisti anche in case di cura, residenze sanitarie assistite (Rsa), carceri, reparti d'ospedale e dove si preparano medicinali per terapie avanzate come quelle con cellule staminali, per migliorare l'assistenza e diminuire gli errori. Della proposta hanno discusso al Senato i presidenti nazionali delle tre associazioni del settore. Nell'incontro promosso dal senatore Luigi D'Ambrosio Lettieri, segretario della Commissione igiene e sanità, tra Andrea Mandelli della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Laura Fabrizio della Società italiana di farmacia ospedaliera (Sifo), e Giangiuseppe Console del Sindacato nazionale farmacisti dirigenti del Ssn (Sinafo), sono state toccate anche tematiche relative alla responsabilità del farmacista delle aziende sanitarie nel governo clinico e nella sicurezza del paziente, alla gestione ottimale dei dispositivi medici, e alle attività rimaste orfane dopo la decadenza del D.L. 128/68, quali la chimica degli alimenti, alla legge di riordino dell'intero comparto farmaceutico.

Nell'occasione è stata sottolineata la piena collaborazione tra le tre organizzazioni, già concretizzata dalla realizzazione del progetto sul rischio clinico giunto da poco a compimento, e quello ancora in itinere sulla creazione del farmacista di dipartimento. E' stato affrontato anche il problema dei contratti per i farmacisti specializzandi in farmacia ospedaliera e dell'accesso alla scuola di specializzazione in farmacologia, nonché quello della formazione continua per adeguare le competenze dei farmacisti all'evoluzione del sistema sanitario.

Riguardo alla dispensazione dei farmaci, le tre associazioni hanno ribadito ''l'assoluta necessità di mantenere il binomio farmaco-farmacista'', mentre è stato condiviso che i criteri cui dovra' ispirarsi la revisione dell'attuale sistema ''dovranno assicurare in tutta Italia appropriatezza e sicurezza nel rispetto delle esigenze dei cittadini e dell'economicità del sistema''.
Infine, al Senato e' stata valutata l'opportunità di attivare un confronto tra Fofi, Sifo e Sinafo su specifiche tematiche e problemi comuni alla professione, come quello dell'elaborazione di linee guida condivise per la conduzione delle ispezioni. E a tal proposito è stato deciso di istituire un Tavolo di lavoro permanente per affrontare le problematiche dei farmacisti delle aziende sanitarie e delle farmacie di comunità.

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