La richiesta di rinvio a giudizio risale ormai a più di un anno fa ma l'udienza preliminare che dovrà decidere sui rinvii a giudizio o meno non è ancora stata fissata: il caso è quello della morte di Daniela Lanzoni, la donna di 54 anni deceduta il 27 settembre 2007 al Policlinico Sant' Orsola di Bologna due giorni dopo un intervento di asportazione, per errore, di un rene sano. Il Pm di Bologna Francesco Caleca aveva chiesto il 22 aprile 2009 il rinvio a giudizio di quattro medici e un tecnico di radiologia medica. Da allora, appunto, pare tutto fermo.
L'intervento venne fatto sulla base di una diagnosi sbagliata dovuta all'attribuzione di un referto e di una tac, appartenenti in realtà ad un'altra donna, con lo stesso cognome, ma più anziana di 32 anni. Per tutti e cinque, dopo le indagini del Nas dei carabinieri, l'accusa stabilita dal Pm è di cooperazione in omicidio colposo, per il primario del reparto di urologia Giuseppe Severini c'è anche la falsità materiale e ideologica commessa da pubblici ufficiali.
La finalità del divieto è di garantire la massima efficienza e funzionalità operativa all'Ssn, evitando gli effetti negativi di un contemporaneo esercizio, da parte del medico dipendente, di attività professionale presso strutture accreditate
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