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Cucina macrobiotica per evitare ricadute cancro seno:oncologi lanciano progetto "diana 5", si cercano 2mila pazienti

Oncologia Redazione DottNet | 18/09/2008 14:05

Prima regola: la filosofia 'macrobiotica' sarà la regina della tua tavola. Bandite le farine 'super-raffinate', gli zuccheri, il latte, le uova. La rivoluzione prevede un mondo di tartine integrali con tofu e olive, frittelle di ceci e piatti a base di kinoa, un cereale andino molto in voga.
Obiettivo: ridurre le recidive del tumore al seno del 25-30% nelle donne a rischio. La Fondazione Irccs Istituto nazionale dei tumori (Int) di Milano, in collaborazione con l'Istituto europeo di oncologia, e altri centri di Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Torino, Avezzano, lancia il progetto Diana 5, studio di prevenzione attraverso l'alimentazione e lo stile di vita.
 

Il reclutamento è aperto: si cercano 2 mila donne, operate per tumore al seno. La candidata ideale deve avere un'età compresa tra 35 e 70 anni, aver avuto un tumore alla mammella negli ultimi cinque anni, senza recidive. Ed essere disponibile a sottoporsi a un prelievo di sangue, a misurazioni di peso, circonferenza vita, pressione arteriosa e a compilare questionari periodici. Infine, essere disponibile a modificare alimentazione e stile di vita. Verranno viste 4 mila pazienti, di cui la metà sarà selezionata, ma a tutte verranno date le raccomandazioni alimentari che la ricerca scientifica ha dimostrato utili per la prevenzione di tumori e recidive.

I responsabili del progetto sfruttano le conoscenze acquisite nei precedenti studi, fra cui gli altri Diana. Il principio, spiega Franco Berrino, direttore del dipartimento di Medicina preventiva e predittiva dell'Int, "è che le donne che hanno livelli alti nel sangue di ormoni sessuali, di insulina e del fattore di crescita IGF-1 si ammalano di più e, se si sono già ammalate, hanno più frequentemente recidive della malattia, perché l'abbondanza di questi fattori consente ad eventuali cellule tumorali di moltiplicarsi".
 

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