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Al San Raffaele Milano centro 'leader' contro endometriosi

Ginecologia | 19/03/2010 12:03

L'ospedale San Raffaele di Milano dichiara guerra all'endometriosi, una malattia che secondo le stime Onu colpisce in Europa una donna su 10 in età fertile (circa 14 milioni di pazienti, almeno 3 milioni in Italia), con gravi conseguenze mediche e sociali. Con l'arrivo al San Raffaele di Massimo Candiani, neo responsabile dell'Unità operativa di ginecologia e ostetricia e tra i massimi esperti di endometriosi e chirurgia laparoscopica a livello internazionale - annuncia in una nota l'ospedale fondato da don Luigi Verzé - il San Raffaele diventa centro di riferimento per la diagnosi, la cura e la prevenzione dell'endometriosi e del dolore pelvico.
"Comprendere le cause, biologiche e ambientali, per sviluppare terapie efficaci e sicure" è la missione del nuovo primario. Che per "aprire un tavolo di discussione tra ricercatori e clinici, affinché ci sia uno scambio efficace e immediato di informazioni dal laboratorio al letto del paziente e viceversa", organizza 'Endometriosis 2010': un congresso internazionale che si terrà al San Raffaele con medici e scienziati.

L'Irccs di via Olgettina ha anche potenziato gli spazi e le risorse da dedicare alle pazienti, che da questo mese hanno a disposizione ogni mercoledì medici ginecologi, ma anche consulenti chirurghi generali e urologi. Nelle sue forme più gravi, infatti, l'endometriosi coinvolge anche altri organi e può essere causa di infertilità (30-40% dei casi). La malattia può provocare inoltre disturbi del sonno (81%), rapporti sessuali dolorosi e problemi di coppia (77%), disagio nell'interazione sociale (73%), sintomi depressivi, frustrazione e rabbia (39%), ansia, nervosismo e sensazione di non essere aiutata (19%).

L'endometriosi 'brucia' ogni anno in Europa 30 miliardi di euro per problemi professionali associati. Il nuovo Centro endometriosi del San Raffaele è ospitato nel complesso Dimer all'interno del Centro natalità (via Olgettina 48). Per informazioni e prenotazioni telefonare allo 02-26432643.
Fonte: Adnkronos
 

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