E' l'alterazione della proteina mTor il difetto cellulare che innesca la nascita delle cellule tumorali. La proteina, che in condizioni normali gioca un ruolo di primo piano nel processo di crescita delle cellule, è stata osservata finora nel 90% dei tumori ma il suo ruolo nella malattia ancora non era stato compreso. La scoperta si deve allo studio coordinato dall'italiano Davide Ruggero, che lavora da dieci anni negli Stati Uniti presso l'università della California a San Francisco (Ucsf). La scoperta, che si è guadagnata la copertina della rivista Cancer Cell, apre la strada alla cura di molte forme di tumore (linfomi, prostata, seno, colon-retto, cervello, mieloma multiplo) ed è partita la sperimentazione clinica di una molecola che nei topi ha dimostrato di correggere il difetto.
Oltre che nei topi nei quali la proteina era stata alterata, la molecola è stata sperimentata dallo stesso gruppo di ricerca su cellule tumorali umane. La molecola, chiamata PP242 è stata messa a punto nel laboratorio di farmacologia molecolare diretto da Kevan Shokat. Nei topi, ha osservato Ruggero, si è dimostrato efficace sia facendo regredire il tumore sia impedendo che si formasse. Attualmente il farmaco è nella fase I della sperimentazione clinica sull'uomo e ora il gruppo di ricerca sta testando la molecola su vari tipi di tumori.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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