All'Istituto europeo di oncologia di Milano la radioterapia anticancro diventa ancora più 'intelligente', esplora le frontiere della quarta dimensione e promette di abbattere i tempi di cura: da 6-8 settimane a 2-3 settimane appena, poco più di 15 giorni. "Migliorare la qualità di vita dei malati è la nostra grande ossessione", sorride orgoglioso Umberto Veronesi, direttore scientifico dell'Ieo, annunciando una nuova rivoluzione hi-tech per l'Irccs di via Ripamonti: due macchinari made in Usa (un terzo è in arrivo) che promettono massima efficacia e minimi effetti collaterali. Un investimento superiore ai 4 milioni di euro, che fa della radioterapia 'targata Ieo' "la prima in Italia e fra le prime in Europa per innovazione tecnologica ed efficienza", assicurano i vertici dell'istituto.
Una delle due apparecchiature si chiama 'AccuBoost', è dedicata alle malate di cancro al seno, sarà operativa dalla prossima settimana e approda all'Ieo per la prima volta al di fuori dagli States. L'altra, battezzata 'Trilogy* System' e utile contro altri tumori killer (come quelli alla prostata, ginecologici e al torace), lavora in 4D, è la prima installata nel nostro Paese ed è operativa all'Ieo da inizio febbraio.
Questi nuovi macchinari, spiega Roberto Orecchia, direttore della Divisione di radioterapia, "contribuiscono al più ampio progetto Ieo di radioterapia 'Fast' (Frazionamento accelerato dello schema terapeutico)". Un approccio 'taglia-tempi' (e quindi anche taglia-attese) con cui "già oggi trattiamo il 30% dei nostri pazienti" su un totale di 3.
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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