“la salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto assenza di malattia” (OMS 1948)
Per definizione i “determinanti di salute” sono i fattori la cui presenza modifica in senso positivo e/o negativo lo stato di salute di una popolazione.
I primi studi, in Europa, sulle influenze dei determinanti socio-economici della salute, vengono fatti risalire al medioevo e vengono attribuiti a Paracelso.
I determinanti di salute possono essere suddivisi così suddivisi: a)individuali (non modificabili); b) socio-economici; c) ambientali; d) stili di vita; e) accesso ai servizi.
A loro volta queste categorie raggruppano una serie di condizioni:
sesso condizioni, economiche,aria fumo,abuso di sostanze, sistema scolastico,
età, stato occupazionale, acqua ed alimenti, alimentazione, sistema sanitario,
patrimonio genetico, contesto socio-culturale, area di residenza, attività fisica, servizi sociali, abitazione, attività ricreative, trasporti.
Tali fattori non hanno, comunque, tutti lo stesso peso sulle condizioni di salute di una popolazione. Vari Autori hanno attribuito ad ognuno di essi i seguenti valori, in termini percentuali, di impatto sullo stato di benessere: 1)Fattori socio economici e stili di vita: 40-50%; 2) Condizioni ambientali 20-30%; 3) Individuali: 20-30%; 4) Servizi sanitari: 10-15%.
PERDITA DI ANNI DI VITA fonte OMS 2002
Fumo: 12,2 anni
Alcool: 9,2 anni
Sovrappeso: 7,4 anni
Ridotto consumo di vegetali: 3,9 anni
Droghe: 1,8 anni
Sedentarietà: 3,3 anni
All’influenza negativa di scorrette abitudini di vita, è da aggiungere un più difficoltoso accesso al sistema scolastico e sanitario.
L’ambiente fisico in cui interagiamo riveste,anch’esso, ruolo di determinate di salute. L’inquinamento è responsabile del 4,7% dei decessi complessivi nonché, nella popolazione pediatrica, del 28,6% delle bronchiti acute e dell’8,7% delle crisi asmatiche.
Quale ruolo del Medico di Famiglia? Individualmente, per il rapporto quotidiano con il paziente ed il suo ambiente sociale, il compito rivestito dal Medico di Famiglia è quello di “educatore alla salute” deve, quindi, educare a prevenire comportamenti ed abitudini dannose e promuovere l’aderenza a quei comportamenti aventi ruolo positivo nel bilancio della salute. Collegialmente, tramite le proprie Associazioni Scientifiche, ha il dovere di intervenire sui governi indicando gli obiettivi preferenziali su cui concentrarsi: povertà, istruzione, ambiente ed inquinamento, nutrizione e politiche sanitarie.
Conclusioni
“la salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto assenza di malattia. E’ un fondamentale diritto umano … la cui realizzazione richiede l’azione di molti altri settori, sociali ed economici, oltre al settore della salute.” (OMS 1978). In soli trenta anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha modificato il concetto di salute riconoscendo ad essa la dignità di diritto umano nonché la necessità, per il suo raggiungimento, di un pieno coinvolgimento di tutti i settori della società civile.
Dott. Leonida Iannantuoni -Medico di Famiglia- Wonca Directer Member
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
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