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Determinanti di salute e Medico di Famiglia

Medicina Generale Leonida Iannantuoni | 20/02/2010 16:26

“la salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto assenza di malattia” (OMS 1948)

 

Per definizione i “determinanti di salute” sono i fattori la cui presenza modifica in senso positivo e/o negativo lo stato di salute di una popolazione.
I primi studi, in Europa, sulle influenze dei determinanti socio-economici della salute, vengono fatti risalire al medioevo e vengono attribuiti a Paracelso.
I determinanti di salute possono essere suddivisi così suddivisi:                                    a)individuali (non modificabili);                                                                                                b) socio-economici;                                                                                                                     c) ambientali;                                                                                                                               d) stili di vita;                                                                                                                                  e) accesso ai servizi.
A loro volta queste categorie raggruppano una serie di condizioni:
sesso condizioni, economiche,aria fumo,abuso di sostanze, sistema scolastico,
età, stato occupazionale, acqua ed alimenti, alimentazione, sistema sanitario,
patrimonio genetico, contesto socio-culturale, area di residenza, attività fisica, servizi sociali, abitazione, attività ricreative, trasporti.
Tali fattori non hanno, comunque, tutti lo stesso peso sulle condizioni di salute di una popolazione. Vari Autori hanno attribuito ad ognuno di essi i seguenti valori, in termini percentuali, di impatto sullo stato di benessere:                                                                   1)Fattori socio economici e stili di vita: 40-50%;                                                                    2) Condizioni ambientali 20-30%;                                                                                            3) Individuali: 20-30%;                                                                                                                 4) Servizi sanitari: 10-15%.


Come abbiamo visto, i fattori socio-economici costituiscono, da soli, il più importante dei determinati della salute. Tendenzialmente le persone meno abbienti, con più basso livello di istruzione e con mansioni lavorative più umili hanno, statisticamente, uno stato di salute peggiore.                                                                                                    Ad un basso livello socio-economico si associa, generalmente, un più alto tasso di sedentarietà, abitudini alimentari scorrette, abitudini voluttuarie dannose.
Una regolare attività fisica si identifica come fattore protettivo nei confronti non solo di patologie cardiovascolari ma anche di patologie dell’apparto scheletrico, osteoporosi in primis.
L’alimentazione riveste ruolo di spicco nell’ambito dei determinanti di salute. Una alimentazione scorretta, povera di fibre e ricca di grassi, predispone alle patologie cardiovascolari oltre ad essere responsabile del 30-40% dei tumori.                           Da non dimenticare, inoltre, che l’obesità rappresenta un fattore predisponete il diabete tipo 2.
La dipendenza da alcool, e conseguente abuso, è determinante nell’incremento del rischio per patologie quali alcuni tumori, l’ictus, la cirrosi epatica e naturalmente psicopatologie con alterazioni della sfera affettiva e cognitiva. Da non sottovalutarne la responsabilità, stimata nella misura del 40-60%, nel determinismo delle morti accidentali.
Per riassumere il ruolo dei fattori elencati, possiamo rifarci allo specchietto seguente in cui si elenca la perdita di anni di vita, nella popolazione, in base a determinanti di salute “negativi”.

PERDITA DI ANNI DI VITA fonte OMS 2002

Fumo: 12,2 anni
Alcool: 9,2 anni
Sovrappeso: 7,4 anni
Ridotto consumo di vegetali: 3,9 anni
Droghe: 1,8 anni
Sedentarietà: 3,3 anni

All’influenza negativa di scorrette abitudini di vita, è da aggiungere un più difficoltoso accesso al sistema scolastico e sanitario.
L’ambiente fisico in cui interagiamo riveste,anch’esso, ruolo di determinate di salute. L’inquinamento è responsabile del 4,7% dei decessi complessivi nonché, nella popolazione pediatrica, del 28,6% delle bronchiti acute e dell’8,7% delle crisi asmatiche.


Quale ruolo del Medico di Famiglia?                                                              Individualmente, per il rapporto quotidiano con il paziente ed il suo ambiente sociale, il compito rivestito dal Medico di Famiglia è quello di “educatore alla salute” deve, quindi, educare a prevenire comportamenti ed abitudini dannose e promuovere l’aderenza a quei comportamenti aventi ruolo positivo nel bilancio della salute. Collegialmente, tramite le proprie Associazioni Scientifiche, ha il dovere di intervenire sui governi indicando gli obiettivi preferenziali su cui concentrarsi: povertà, istruzione, ambiente ed inquinamento, nutrizione e politiche sanitarie.


Conclusioni
“la salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non soltanto assenza di malattia. E’ un fondamentale diritto umano … la cui realizzazione richiede l’azione di molti altri settori, sociali ed economici, oltre al settore della salute.” (OMS 1978). In soli trenta anni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha modificato il concetto di salute riconoscendo ad essa la dignità di diritto umano nonché la necessità, per il suo raggiungimento, di un pieno coinvolgimento di tutti i settori della società civile.
Dott. Leonida Iannantuoni -Medico di Famiglia- Wonca Directer Member

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