La somministrazione di antipiretici, come il paracetamolo, dopo la vaccinazione non può essere raccomandata di routine perché ridimensiona la risposta immunitaria. E' la conclusione cui è giunto uno studio condotto su bambini europei, per valutare quali potevano essere gli effetti di una somministrazione profilattica sia sulla febbre sia sulla risposta al vaccino.
Il campione reclutato in 10 centri della Repubblica Ceca, fino a includere 459 bambini tra tre e cinque mesi, è stato esaminato in due successivi momenti: dopo il primo vaccino e quando si ripresentavano per il richiamo all'età di 12-15 mesi. I bambini hanno ricevuto nelle prime 24 ore dopo la vaccinazione, o nulla o una profilassi di tre dosi di paracetamolo ogni 6-8 ore. Che la temperatura superasse i 39,5°C era un evento poco comune in entrambi i gruppi, dopo la prima immunizzazione e dopo il richiamo. Mentre, invece, la quota di bambini con temperatura a 38° o più, era significativamente più bassa nel gruppo trattato con paracetamolo (42% dopo il primo vaccino e 36% dopo il richiamo) rispetto al gruppo in cui non era stata fatta profilassi (66% dopo il primo vaccino e 58% dopo il richiamo).
Esame analizza 32 proteine ed è in grado di predire chi ha più probabilità di aver bisogno di cure o di morire per queste patologie
Lo rivela un ampio studio presentato al Congresso della European Respiratory Society (ERS) a Vienna da Anne Vejen Hansen dell'Ospedale Universitario di Copenaghen
I pazienti che hanno ricevuto un trattamento diretto dallo pneumologo hanno avuto un minore utilizzo successivo dell'assistenza sanitaria per malattie respiratorie rispetto a quelli che hanno ricevuto cure abituali
Lo ha accertato uno studio internazionale in collaborazione fra l'Università francese Paris-Saclay, e quelle di Padova, Napoli Federico II e altri atenei stranieri
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