Lo scopo principale dello studio svolto presso il Dipartimento di Chirurgia Oncologica del Centro Anticancro Georges Francois Leclerc di Dijon in Francia, è stato quello di dimostrare come l’eviscerazione pelvica posteriore sia una ottima metodica chirurgica per ottenere la resezione completa del tumore ovarico in stadio avanzato che per contiguità ha invaso il retto.
L'obiettivo secondario dello studio è stato invece quello di determinare la morbilità di questa metodica chirurgica.
Nello specifico questo studio retrospettivo è stato condotto su una serie di 41 pazienti, che sono stati sottoposti alla pelvectomia posteriore per il tumore ovarico in fase avanzata, per un periodo di 18 anni, dal luglio 1989 al luglio 2007.
L'intervento ha comportato la resezione completa in 19 pazienti (46,34%), un tumore residuo minore di 2 cm in 19 pazienti (46,34%) e un tumore maggiore di 2 cm in 3 pazienti (7,32%). In 34 pazienti (34 su 41), è stata restaurata immediatamente o nel breve termine una continuità digestiva soddisfacente con la funzione dello sfintere anale.
Il Polygenic Risk Score come nuovo strumento per la diagnosi precoce di una condizione che affligge fino al 18% delle donne
La vitamina D influisce sulla qualità degli ovociti, l’aumento della melanina regolarizza il ciclo mestruale, i ritmi più rilassati migliorano l’intimità
Con 'Ascot' per il ringiovanimento ovarico il 7% di successi
Lo studio IVI approfondisce la tecnica ASCOT per il ringiovamento ovarico, con una versione in 4 fasi che costituisce il trampolino per progettare trattamenti più efficaci e personalizzati per le pazienti con riserve ovariche compromesse
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