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Ru 486, limiti e rischi della pillola abortiva

Ginecologia Redazione DottNet | 22/10/2009 21:07

Per avere la sicurezza che l'aborto farmacologico con la pillola abortiva Ru486 avvenga in ospedale, secondo il ginecologo Silvio Viale, la donna dovrebbe rimanervi ricoverata per ''almeno 3 giorni''. Questi i limiti ed i rischi della pillola abortiva Ru486:
 

- PER ESPERTI CON RU486 IPOTESI RICOVERO ALMENO 3 GIORNI: Nel 70-80% dei casi, afferma Viale, uno dei primi sperimentatori della Ru486 in Italia presso l'Ospedale S.Anna di Torino, ''la donna abortisce entro 3-4 ore da quando assume il secondo farmaco, mentre in circa il 5% dei casi l'aborto può avvenire anche prima di aver assunto il secondo farmaco''. Per avere dunque la sicurezza che l'aborto avvenga in ospedale, la donna dovrebbe rimanervi ricoverata ''per almeno 3 giorni dalla assunzione della Ru486, ma questo - afferma Viale - non è assolutamente necessario'': ''L'espulsione del materiale abortivo entro la settima settimana, termine previsto dall'Aifa - spiega - si traduce in una mestruazione più abbondante e il processo della fase abortiva può durare da pochi minuti a poche ore.

Anche se la fase espulsiva avviene fuori dall'ospedale, ciò non è rischioso per la donna''.
- I VINCOLI ALLA RU486 IN ITALIA: L'Agenzia del farmaco (Aifa) ha vincolato l'utilizzo della pillola abortiva Ru486 al rigoroso rispetto della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza.
La Ru486, inoltre, non sarà disponibile in farmacia ma potrà essere assunta solo in ospedale. Il suo uso è stato limitato entro la settima settimana di gestazione, mentre il termine più diffuso negli altri paesi europei è entro la nona settimana.
- I RISCHI DELL'ABORTO FARMACOLOGICO: I casi documentati di morte nel mondo a causa della somministrazione della pillola abortiva Ru486 (mifepristone) sono 29, ma solo 17 sono in relazione all'interruzione volontaria di gravidanza. Negli altri 12 casi si è trattato di un utilizzo del farmaco fuori dalle indicazioni e per cure sperimentali anti-cancro. Gli eventi avversi dell'aborto farmacologico sono soprattutto sanguinamento e dolori importanti e tali effetti aumentano a partire dalla settima settimana di gestazione. Tra le indicazioni dell'Aifa per l'utilizzo dell'aborto farmacologico, vi è la giovane età della donna e la presenza di condizioni cliniche quali stenosi e malformazioni uterine.
 

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