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Rischio di parto prematuro se la gestante assume antidepressivi

Ginecologia | 06/10/2009 12:46

Le gestanti che prendono antidepressivi hanno il rischio raddoppiato di un parto prematuro. Inoltre il bebè rischia maggiormente di dover rimanere in un reparto di terapia intensiva neonatale e può mostrare i segni dell'astinenza da questi farmaci.

Lo dimostra uno studio diretto da Najaaraq Lund del Bandim Health Project in Guinea-Bissau, e pubblicato sulla rivista Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine. La ricerca giustifica la necessità di maggiore attenzione alla possibilità che il feto venga esposto ai farmaci antidepressivi presi dalla madre. Già in passato si era dimostrato che i farmaci antidepressivi possono oltrepassare la barriera della placenta e tracce di essi si ritrovano anche nel sangue del cordone ombelicale. Poichè una donna su dieci in gravidanza soffre di depressione non è remota la possibilità che segua una cura a base di antidepressivi, bisogna capire bene, dunque, se questi possano far male al feto.

L'esperta ha considerato 57.000 gravidanze e parti avvenuti presso la Aarhus University Hospital di Skejby, Danimarca tra 1989 e 2006. E' emerso che se la gestante era in cura con antidepressivi il rischio di un parto prematuro risultava raddoppiato e comunque la donna partorisce in media 5 giorni prima rispetto a quelle che non prendono antidepressivi. Inoltre il bebè rischia di più di dover rimanere in un reparto di terapia intensiva neonatale e può mostrare i segni caratteristici dell'astinenza da farmaci (ittero, tremolii, infezioni, problemi respiratori). Bisogna dunque valutare bene rischi e benefici di una terapia a base di antidepressivi nella donna incinta, concludono gli esperti.

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