Si prospetta come la più grande vaccinazione di massa mai effettuata in Italia. Quella contro il virus A/H1N1 della nuova influenza sarà una campagna vaccinale inedita, quanto meno per le dimensioni annunciate. Gli esperti lo dicono chiaramente ed i numeri lo confermano: in Italia, secondo il piano del governo, si punta a vaccinare il 40% della popolazione, almeno in una prima fase. E percentuali analoghe, se non maggiori, si annunciano anche in altri paesi europei. Ma come avverrà la 'grande vaccinazione'? Sarà, spiegano gli esperti, gratuita e raccomandata, ma non obbligatoria, e si effettuerà presso luoghi individuati dalle Asl regionali. Il vaccino, che verrà testato anche sui bambini, non avrà comunque effetti collaterali troppo diversi, affermano gli specialisti, rispetto a quelli previsti per il vaccino contro la normale influenza stagionale.
- LA PIU' GRANDE CAMPAGNA DI VACCINAZIONE: Quella per l'influenza A/H1N1 sarà ''la più massiccia campagna di vaccinazione della storia dell'umanità', secondo le previsioni del direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, e del virologo Fabrizio Pregliasco dell'Università statale di Milano. In Italia, sarà ''sicuramente la più grande vaccinazione di massa per un evento straordinario''. E se la Gran Bretagna punta a vaccinare il 70% dei cittadini, e Spagna e Germania si attestano sul 40% come l'Italia, la Francia ha indicato come obiettivo la vaccinazione di tutta la popolazione. Secondo le stime, sulla base della capacità produttiva delle aziende, anche se al momento non sono disponibili dati certi, a livello mondiale potrebbero essere vaccinati 300-600 mln di persone.
- VACCINAZIONE SARA' RACCOMANDATA MA NON OBBLIGATORIA: In Italia, ha detto Pregliasco, la vaccinazione ''sarà sicuramente raccomandata ma non obbligatoria, e questo varrà anche per gli operatori sanitari e le categorie a rischio per patologie''.
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti