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Anticorpi antineuronali nella malattia di Parkinson

Psichiatria Redazione DottNet | 05/08/2008 10:53

Gli anticorpi antineuronali (ANAs) sono coivolti nella patofisiologia di disordini del movimento post-infettivi, così come nella Sydenham's corea; tuttavia, è ancora discussa la loro rilevanza in altri disordini del movimento in assenza di condizione infettiva.

A Londra è stato effettuato uno studio per valutare in particolare se ANAs siano coinvolti nella malattia idiopatica di Parkinson (IPD) e per studiare se un fenotipo specifico sia associato alla loro presenza. Sono stati arruolati allo studio 76 pazienti con IPD, 9 pazienti con parkinsonismo genetico e 10 con una delle sindromi parkinson-plus. Essi sono stati sottoposti ad una revisione clinica: 50 pazienti affetti da malattia neurologica non extrapiramidale e 30 soggetti sani donatori di sangue come gruppo di controllo.
E’ stata analizzata la presenza di ANAs nei campioni di sangue prelevati, mediante Western blotting, utilizzando proteine ricombinanti di tre presunti antigeni (aldolasi C, enolasi neurone-specifica, e piruvato chinasi M1). Gli anticorpi antineuronali sono stati trovati in 11.

8% di 76 pazienti affetti da IPD, con differenze significative rispetto ai controlli sani, ma non significative rispetto ai pazienti con parkinsonismo genetico (11.1%), o con una sindrome di parkinson-plus (10%) o rispetto a pazienti di controllo affetti da malattia neurologica (4%). I pazienti con IPD con o senza ANAs apparivano indistinguibili in base alle caratteristiche patologiche, ma non riguardo le caratteristiche atipiche della malattia che invece risultavano più frequenti nel gruppo di pazienti IPD ANA-positivi. In conclusione, è stato rilevato dallo studio che anticorpi antineuronali non hanno alcun ruolo nella maggior parte dei pazienti con IPD, ma potrebbero essere importanti nella patogenesi di IPD con caratteristiche atipiche.
 

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